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HOGARTH, William

di Arthur Popham - Enciclopedia Italiana (1933)
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HOGARTH, William

Arthur Popham

Pittore e incisore, nato a Londra il 10 novembre 1697, morto ivi il 25 ottobre 1764. Prima apprendista presso Ellis Gamble, incisore in argento, prese a lavorare per proprio conto nel 1720. Dall'incisione di stemmi e di cedole per negozianti passò ai disegni satirici, che mostrano l'influenza di J. Callot, e alle illustrazioni. Le imitazioni che furono fatte delle sue stampe lo indussero a rivolgersi alla pittura: ed eseguì alcune Conversation Pieces ordinategli da diversi mecenati dal 1728 al 1732, nonché scene di teatro. Queste prime pitture mostrano già una grande indipendenza di concezione e una padronanza della tecnica, sorprendenti in uno che non aveva ricevuto nessuna istruzione professionale. Nel 1733 l'artista si stabilì a Londra. Nel 1731 pubblicò il primo dei suoi Pictured morals: si trattava delle sei tavole di A Harlot's Progress, dalle quali ottenne una popolarità grandissima e immediata, ma che diedero pure origine alla produzione di contraffazioni così numerose, che egli insieme con altri incisori s'indusse a presentare al parlamento una petizione perché si proteggesse il diritto di proprietà. L'anno stesso pubblicava le otto tavole di The Rake's Progress (Soane Museum di Londra). Intanto H. dipingeva due grandi tele di soggetto religioso per l'Ospedale di S. Bartolomeo (1736). Dal 1735 al 1744 non furono da lui eseguite incisioni a serie, eccettuati i Four times of the Day (1738), bensì alcune isolate, come le Strolling Actresses dressing in a Barn e Taste in High Life (1742). Nel 1745 comparve la serie del Marriage à la mode, che è il suo capolavoro nel genere: le sei tavole (i dipinti sono ora alla National Gallery), incise dai Francesi Baron, Scotin e Ravenet, ebbero un successo enorme. Nel 1748 egli viaggiò in Francia, dove fu arrestato mentre dipingeva la porta della città di Calais. Nel 1751 e 1752 dipinse due grandi tele di soggetto religioso, l'una per la sala della Lincoln's Inn III e l'altra per l'Ospizio dei trovatelli. Nel 1753 pubblicò un opuscolo di estetica intitolato Analisi della bellezza, ch'ebbe una certa celebrità sul continente europeo (traduz. ital., 1761), ma che destò l'ilarità dei contemporanei inglesi. Nel 1759 H. cominciò a pubblicare la serie delle Four Prints of an Election (Soane Museum) e dipinse la Sigismunda (National Gallery). Nel 1762 si volse per la prima volta alla politica e mandò fuori una stampa contro il ministero di Pitt, attirandosi gli attacchi di John Wilkes: la polemica che ne seguì dovette colpire l'artista che poco dopo morì.

La popolarità di cui godette H. gli venne dalle "pictured morals"; in cui avevano gran parte gli elementi narrativi, satirici e umoristici; ma. benché il suo talento in tal campo sia indiscutibile, pure oggi H. non è tanto stimato per queste doti letterarie, quanto per le sue schiette doti di pittore. Egli mostrò d'aver l'intuizione istintiva e quasi incosciente della pittura e dei suoi mezzi: un quadro come la Shrimp Girl della National Gallery trascende la tecnica di qualunque scuola e di qualunque periodo. H. probabilmente deve aver guardato a lavori di Watteau e alla pittura olandese di genere del secolo XVII. Le rassomiglianze con i suoi contemporanei, Cornelis Troost in Olanda, J.-B.-S. Chardin in Francia, P. Longhi e F. Guardi in Italia, sono forse dovute più che a influssi diretti a condizioni culturali più o meno affini nei tre paesi.

Bibl.: A. Dobson, W. H. (con un'introduzione di Sir Walter Armstrong), Londra 1902; B. C. Kreplin, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VII, Lipsia 1924 (con la bibl. precedente); A. Blum, H., nuova ed., Parigi 1931.

Vedi anche
Antoine Watteau Pittore (Valenciennes 1684 - Nogent-sur-Marne 1721). Fu il più influente esponente francese della pittura rococò, autore di cicli pittorici ispirati in particolare al teatro delle maschere e alle Fêtes galantes (tra cui il capolavoro Pellegrinaggio all'isola di Citera, 1717). Recuperando le radici della ... incisione arte Disegno eseguito sopra una superficie dura (parete rocciosa, pietra, legno, materiale ceramico, cuoio, metallo). lavorando a mano con uno strumento a punta. È una tecnica artistica usata, nelle possibili gradazioni di profondità, fin dalla preistoria. Da ricordare le figurazioni magico-cultuali ... David Garrick Garrick ‹ġä´rik›, David. - Attore e direttore di teatro (Hereford 1717 - Londra 1779), rinnovatore del teatro inglese del sec. 18º. Esordì nel 1741 a Londra, fu poi a Dublino nel 1742 e nel 1745 a Londra al Covent Garden, e dal 1747 al 1776, quando si ritirò dalle scene, direttore del Drury Lane. Oppose ... William Kentridge Kentridge ‹kèntriǧ›, William. – Artista e regista sudafricano (n. Johannesburg 1955). Suggestionato dall’orrore della segregazione razziale, ha affrontato l’argomento in tutte le sue opere. In partic., si è servito del disegno a pastello o di quello a carboncino per i filmati d'animazione, rivelando ...
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    Pittore e incisore (Londra 1697 - ivi 1764). Precursore, già alcuni decenni prima di J.-B.-S. Chardin e P. Longhi, di un gusto borghese contrapposto al gusto aulico del classicismo e del barocco, codificò il suo credo artistico in The analysis of beauty (1753) che, benché biasimato dai contemporanei, ...
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Vocabolario
william
william 〈u̯ì-〉 s. f. [propr., forma appositiva di pera william (e del meno com. pero william), dal nome del vivaista ingl. R. William che nel 1816 la presentò alla Società Orticola di Londra]. – In frutticoltura, una delle cultivar di pero...
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