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ràdio4

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radio4


ràdio4 (o ràdium) s. m. [lat. scient. Radium (termine dovuto agli scopritori P. e M. Curie, 1898), der. del lat. class. radius «raggio»]. – Elemento chimico di simbolo Ra, numero atomico 88, appartenente al gruppo dei metalli alcalino-terrosi e, come elemento radioattivo, alla famiglia dell’uranio, dal quale si origina per disintegrazione spontanea. Si trova in natura nei minerali dell’uranio (pechblenda, carnotite, ecc.) e in alcune acque, presentandosi come un metallo di colore bianco lucente che all’aria annerisce e che, emettendo radiazioni alfa e gamma, a sua volta si trasforma in un altro elemento radioattivo, detto emanazione di radio o radon. Sia il radio sia i suoi preparati sono luminescenti e rendono fluorescenti molti materiali; le loro radiazioni influenzano molte reazioni chimiche, alterano sostanze organiche, esercitano sui tessuti animali azione necrotizzante determinando bruciature gravi capaci di dare origine a ulcere di tipo cancerogeno. Tra i suoi impieghi più frequenti: in fisica, a scopo di ricerca; nella radiografia dei metalli perché la penetrazione dei raggi γ è maggiore di quella dei raggi X. Come sorgente di radiazioni per la terapia dei tumori viene generalm. sostituito dal radiocobalto. Ne è stato vietato l’uso nelle vernici luminescenti perché riconosciuto pericoloso.

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