ferragosto
ferragósto s. m. [lat. feriae Augŭsti «ferie d’agosto»]. – Festività popolare, che in origine era celebrata il 1° d’agosto, e fu trasportata poi dalla Chiesa cattolica al giorno 15 del mese, [...] in coincidenza con la festa religiosa dell’Assunzione: è il giorno tipico delle ferie, cioè della breve sospensione del lavoro nel pieno dell’estate, che si estende in genere anche ai giorni contigui, e che conserva l’antico carattere popolare, con l ...
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sballo2
sballo2 s. m. [der. di sballare2]. – 1. In usi fig., spec. nell’ambito e nel linguaggio giovanile, persona, cosa, situazione che desta grande entusiasmo ed eccitazione: questa macchina è uno [...] , superlativo da ogni punto di vista: una festa, un disco, una ragazza da sballo. 2. Nel gergo dei drogati, il particolare e temporaneo effetto di eccitazione e di benessere psicologici e fisici provocato dall’assunzione di droga; anche, il ...
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sfrenare
v. tr. [der. di freno, col pref. s- (nel sign. 4)] (io sfréno, ecc.). – 1. non com. Liberare, sciogliere dal freno o dai freni; togliere il freno: Marte sfrenò le tartare cavalle Depredatrici [...] o moderazione; sottrarsi a ogni controllo, scatenarsi: quando le passioni si sono sfrenate, è difficile ricondurle alla moderazione; il bambino, alla festa di oggi, si è sfrenato troppo; quando beve un po’ si sfrena ed eccede. ◆ Part. pass. sfrenato ...
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apodosi
apòdoṡi s. f. [dal lat. tardo apodŏsis, gr. ἀπόδοσις «restituzione, controparte, apodosi», der. di ἀποδίδωμι «restituire»]. – 1. In grammatica, proposizione principale che è in correlazione con [...] periodo ipotetico (per es., nel periodo «se lavoro troppo, mi stanco», l’apodosi è «mi stanco»). 2. Nel rito bizantino, la conclusione, cioè l’ultimo giorno della commemorazione di una festa principale con la ripetizione degli uffici di questa. ...
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squilla1
squilla1 s. f. [dal germ. skilla]. – 1. Piccola campana, dal suono piuttosto acuto: la s. del campanile, della torre campanaria, la campana più piccola e di tono più alto; la s. del convento; [...] paia il giorno pianger che si more (Dante); Odo di squille, odo di trombe un suono (Ariosto); Or la squilla dà segno Della festa che viene (Leopardi); I tuoi dolori e le tue gioie vanno Pei cieli azzurri come squille d’oro (Saba). ◆ Dim. squillétta. ...
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Martino
– Nome proprio d’uomo, anticamente usato per indicare in modo generico una persona di sesso maschile (cfr. nell’uso mod. Caio, Tizio, Sempronio), così come si usava Berta per indicare genericamente [...] -397), al quale si richiamano molte tradizioni popolari, e perciò usato in varie locuz. e frasi prov. che si riferiscono soprattutto al giorno della sua festa che cade l’11 novembre: a san M. ogni mosto è vino, è pronto il vino nuovo; estate di san M ...
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decorativo
agg. [der. di decorare]. – 1. Che serve a decorare, che ha funzione d’ornamento: elementi, accessorî d.; fregi d., ecc.; arti d., le arti applicate, in quanto aggiungono elementi di ornato [...] d., iron. o scherz., persona che, pur essendo priva d’intrinseco valore e non esercitando una funzione attiva, è chiamata a dar lustro a una cerimonia, a una festae sim. col suo nome, con l’aspetto esternamente dignitoso, con la divisa che ...
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befana
s. f. [lat. *epiphanĭa per epiphanīa: v. epifania]. – 1. Nome pop. dell’Epifania: la festa della b. (o, con iniziale maiuscola, della B.); per la b. (o la B) andremo a sciare; le vacanze durano [...] la cappa del camino, lascia nelle scarpe, o più spesso nelle calze, dei bambini buoni, doni e dolciumi (ai cattivi, pezzi di carbone). b. fig., spreg. Donna brutta: s’è sposato quella b. (molto raro il masch. befano, uomo brutto). 3. I regali che si ...
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condimento
condiménto s. m. [dal lat. condimentum, con il sign. concr.]. – 1. L’atto, l’operazione del condire. 2. Con sign. concr. e più com., sostanza che viene aggiunta alle vivande (come l’olio, [...] uso dei c.; talora con senso collettivo: metti troppo c. nel sugo; prov., il miglior c. è l’appetito. Fig., ciò che rende più gradita o perfetta una cosa: la comprensione è il miglior c. dell’ amicizia; una festa non riesce senza il c. del buonumore. ...
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triduo
trìduo s. m. [dal lat. triduum «periodo di tre giorni» comp. di tri- «tre» e tema affine a dies «giorno»]. – Ciclo di preghiere o di riti concluso nello spazio di tre giorni; i tridui di preghiere [...] dopo la sua canonizzazione) e sono consueti nella devozione popolare (e privata) in preparazione di una determinata festa o per ricevere una sera del giovedì santo con la messa in cena Domini e si conclude con i vespri della domenica di risurrezione: ...
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Filologo classico italiano (Matera 1866 - Roma 1940), prof. di letteratura greca all'univ. di Roma (1901-36). Socio nazionale dei Lincei (1928). Tra le molte opere, notevoli per finezza di critica: le edizioni di Giamblico (1895) e Palefato...
– Il dibattito italiano e la trasformazione delle feste popolari. La festa popolare come patrimonio immateriale. Bibliografia
Il dibattito italiano e la trasformazione delle feste popolari. – La nozione di ‘festa popolare’ rimanda a quell’ampio...