destare
v. tr. [lat. *deexcitare, comp. di de- e excitare «svegliare»] (io désto, ecc.). – 1. Svegliare, scuotere dal sonno: destatemi domani all’alba; quel rumore mi destò; non lo desterebbero le cannonate, [...] di chi ha il sonno pesante; prov., non destare il can che dorme (v. cane1, n. 2 c). 2. fig. a. Scuotere dal torpore, dall’inerzia: d. gli animi, gli ingegni, le coscienze. b. Eccitare, suscitare, far nascere: d. ammirazione, invidia, entusiasmo; d. l ...
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stuzzicare
v. tr. [prob. voce onomatopeica] (io stùzzico, tu stùzzichi, ecc.). – 1. Toccare ripetutamente e frugare con un oggetto sottile e appuntito, usato per lo più nell’intr. pron.: stuzzicarsi [...] parlare; è molto permaloso, sarà meglio non stuzzicarlo; non stuzzicare il can che dorme! (altra forma con cui viene formulato il prov. citato alla voce cane1, n. 2 c); s. una ragazza, cercare, con parole e profferte, di ...
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peloso
pelóso agg. [lat. pilōsus, der. di pilus «pelo»; v. anche piloso]. – 1. a. Di peli, formato di peli: manto p., rivestimento p., l’insieme dei peli che coprono in tutto o in parte la superficie [...] la coda molto p.; un ciuchino, non più grosso d’un can da pastore, pelosissimo e barbuto (E. Cecchi); le orecchie p , sogliola p., nome comune di una specie di sogliola (v.). c. Per analogia, di tessuti o filati che presentino una fitta peluria: ...
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svegliare
v. tr. [dal provenz. ant. esvelhar, fr. ant. esveillier, che è il lat. pop. *exvigilare per il class. evigilare, comp. di e(x)- e vigilare «vegliare»] (io svéglio, ecc.). – 1. Scuotere dal [...] ; non lo sveglierebbero nemmeno le cannonate, di chi ha il sonno pesante; prov., non svegliare, o non destare, il can che dorme (v. cane1, n. 2 c). 2. fig. a. Scuotere dal torpore, dall’inerzia, da uno stato di apatia e di fissità della mente: è ...
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beneficio
benefìcio (non com. benefìzio) s. m. [dal lat. beneficium, comp. di bene «bene1» e tema di facĕre «fare» (cfr. -ficio)]. – 1. Qualsiasi atto o concessione con cui si fa del bene ad altra persona [...] il ricavato della serata sarà devoluto a b. dei terremotati. c. In partic., nel linguaggio giur., benefici di legge, perdita di un beneficio. Il nuovo codice di diritto canonico del 1983 (can. 1274), così come il Concordato fra la S. Sede e l’Italia ...
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raddoppiamento
raddoppiaménto s. m. [der. di raddoppiare]. – 1. L’atto, il fatto, e l’effetto del raddoppiare, del raddoppiarsi: r. degli sforzi; r. della posta del gioco; in pochi anni si ha il r. del [...] per es., nei perfetti, come nel lat. ce-cin-i «cantai» dalla radice can-, nel gr. δέ-δορκ-α «ho visto» da δερκ-, nel sanscr. da- ̯à ssi véde〉 in quanto ci sono quaggiù e quassù). c. Sempre in fonetica, fenomeno per cui la consonante semplice finale ...
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In generale, la manifestazione del sentimento con cui l’uomo, riconoscendo l’eccellenza di un altro essere, lo onora. Si distingue in c. profano e c. religioso. Quest’ultimo è il più comune e include le nozioni di manifestazione esterna del...
È in generale "il governo, l'amministrazione", e più particolarmente (con o senza l'aggiunta di τῆς πόλεως o di κοινή) l'amministrazione pubblica, specialmente finanziaria. In Atene, verso la fine del sec. IV a. C., dopo l'esperienza dei commissariati...