tanto
agg., pron. e avv. [lat. tantus agg., tantum avv.]. – 1. agg. a. Al sing., riferito a cosa, così grande, in così gran quantità, e con sign. più determinati, così lungo, così ampio, così esteso, [...] perché ...: in t. ne parlo in quanto ne sono sicuro; una cosain t. sembra bella in quanto piace. b. Per esprimere concessione (cfr. l’uso analogo di ancora, e ripetuto ancora ancora): io, t., mi posso adattare, ma per lui come si fa?; se non gliel ...
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tenere
tenére v. tr. [lat. tĕnēre] (pres. indic. tèngo [ant. tègno], tièni, tiène, teniamo [ant. tegnamo], tenéte, tèngono [ant. tègnono]; pres. cong. tènga ..., teniamo, teniate, tèngano [ant. tègna [...] diretta, o sim. 3. Con usi e sign. partic.: a. Prendere per sé, come cosa propria: tenete questi soldi; tienlo (o tienilo) per mio ricordo; tieni!, nell’uso fam. anche abbreviato in te’ 〈tè〉 o tie’ 〈ti̯è〉: te’ dieci euro; Te’ questo lume ...
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intendere
intèndere v. tr. [dal lat. intendĕre, comp. di in-1 e tendĕre «tendere, rivolgere, mirare a»] (coniug. come tendere). – Verbo di largo uso e di molteplici significati, che si possono ricondurre [...] a persona diversa da quella cui dovrebbe esser diretto, in modo tuttavia ch’essa lo senta e lo capisca rivolto a sé. b. Ha talora in comune con sentire anche il sign. di «avere sentimento di qualche cosa, avvertire» e sim.: e via per l’ossa Correr ...
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parlare2
parlare2 v. intr. [lat. mediev. parabolare, *paraulare, der. di parabŏla (v. parola)] (aus. avere). – 1. a. Pronunciare suoni articolati, dire delle parole: il bambino comincia già a p., ha [...] parlano della sua improvvisa fortuna; ne ho già sentito p.; in giro se ne parla apertamente; si comincia a p. un po’ all’animo di qualcuno, cercare di commuoverlo. Anche con soggetto di cosa: musica che parla al cuore; un libro che parla alla fantasia ...
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mente
ménte s. f. [lat. mens mĕntis, affine al lat. meminisse e al gr. μιμνήσκω «ricordare»]. – 1. Il complesso delle facoltà umane che più specificamente si riferiscono al pensiero, e in partic. quelle [...] e con lo stesso sign.: la m. ch’è da sé perfetta (Dante); fig., è nella m. di Dio, di cosa che è di là da venire e sulla quale perciò non a. È assai com. l’uso della parola per indicare, in modo più o meno concr., la sede e l’attività del pensiero ...
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avere
1. MAPPA AVERE è uno dei verbi usati più spesso nella lingua italiana. Esprime fondamentalmente l’idea del possesso, con varie sfumature: può significare possedere sia cose materiali (a. una casa, [...] del possesso: avere può significare tenere (indovina cosa ho in mano), portare addosso (a. il cappello (a. molti sudditi; ha dieci impiegati alle sue dipendenze). 4. Se ha come oggetto un sentimento o una sensazione, avere significa provare, sentire ...
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fantasma
1. MAPPA Nel suo significato più generico, la parola FANTASMA indica un’immagine che non corrisponde alla realtà, cioè un’immagine illusoria, puro prodotto della fantasia (questi sono i fantasmi [...] fantasmi; l’apparizione di un f. a mezzanotte). 3. In senso figurato, un fantasma è una cosa o una persona che ha un titolo ma non ha l fantasma
credere ai fantasmi
essere il fantasma di sé stesso
governo fantasma
storia di fantasmi
vascello fantasma
...
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principio
1. MAPPA Il PRINCIPIO è l’azione, il fatto di cominciare, quindi l’inizio, l’avvio, specialmente di un periodo di tempo, di una stagione, un’età (l’incidente segnò il p. della guerra; il p. [...] prima fase di un’azione, di un fatto o, anche, la parte in cui una cosa comincia o che si incontra per prima (il p. del viaggio; il p di parti civili. Lo conoscevo bene e mi chiesi se sapesse anche solo il significato della parola principio.
Gianrico ...
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uscire
1. MAPPA Il verbo USCIRE significa, nel suo significato più generale, andare o venire fuori da un luogo o da un ambiente (u. di casa, dall’ufficio; u. da Roma, dall’Italia; u. di prigione; u. [...] contadina). 7. Quando il soggetto è una cosa, invece, uscire significa andare o venire fuori camicetta non esce) 9. oppure essere messo in vendita o venire pubblicato (è uscito il nuovo di mente
uscire di cervello, di sé, di senno, di testa
uscire ...
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usare
1. MAPPA Il verbo USARE significa fare uso, servirsi di qualcosa, o anche di qualcuno (u. il martello, il computer; sai u. questa stampante?; per consegnare il pacco possiamo u. il fattorino; [...] ; u. violenza a una donna, a sé stessi). 4. Usare, inoltre, può essere prende il significato di servirsi di una cosa, per lo più astratta (dovremmo u. di terra, dove, ogni tanto, si abbandonava, in una crisi di lunghissimo pianto: invano il dottore ...
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NOUMENO
Guido Calogero
. Termine filosofico, originario della filosofia platonica ma messo in uso specialmente da quella kantiana. Per Platone, νοεῖν ("intelligibili") o "intellette": participio presente passivo del verbo νοεῖν "intelligere")...
Potere di fatto sulla cosa che si esprime attraverso il compimento di atti corrispondenti all’esercizio di un diritto reale (art. 1140 c.c.), per cui un soggetto, indipendentemente dal fatto che sia o no titolare del diritto di proprietà o di...