condurre
(ant. condùcere) v. tr. [lat. condūcĕre «condurre insieme, stipendiare, prendere in affitto», comp. di con- e dūcĕre «guidare, condurre»] (io conduco, tu conduci, ecc.; pass. rem. condussi, [...] al fondo dell’inferno (Manzoni). In questo, e nei precedenti sign., è più spesso usato, nel linguaggio corrente, il verbo portare. 2. estens. a. C. le acque, farle andare da un luogo a un altro attraverso apposite condutture o canali. b. Riferito ...
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lungo1
lungo1 agg. [lat. lŏngus] (pl. m. -ghi). – 1. a. Che si estende notevolmente nel senso della lunghezza, che ha grande estensione dall’una all’altra delle sue estremità (contrario di corto): una [...] lunghissime, in radiotecnica, v. onda, n. 3 a. Nel linguaggio marin., sono dette onde l. le onde lente, senza spuma, l. data), e con lo stesso valore, ma meno com., di l. mano. c. Con valore relativo (cfr. la lettera d del n. 1), esprime soltanto la ...
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cenere
cénere s. f. [lat. cĭnis -nĕris m., raro f.]. – 1. a. Residuo minerale, incombustibile, che si ottiene quando si brucia una sostanza organica, vegetale, animale o fossile: c. di mare, residuo [...] or sol ... Parla di me col tuo c. muto (Foscolo). b. Nel linguaggio ascetico, l’uomo stesso, destinato a divenire cenere dopo la morte. c. Mercoledì delle c., o dì delle c., o semplicem. le C., il mercoledì precedente la prima domenica di quaresima ...
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nota
nòta s. f. [dal lat. nŏta «segno, contrassegno, marchio, ecc.», di etimo oscuro, non essendo possibile, per la brevità della ŏ, una connessione con nōsco «conoscere» e nōmen «nome»]. – 1. a. Segno [...] che procede, Se tu ne vedi alcun degno di nota (Dante). c. Ciascuna delle annotazioni apposte dall’autore o editore di un testo ( specificata: nota di addebito o di accredito, nel linguaggio econ. e comm., comunicazione delle rettifiche da segnare ...
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relazione
relazióne s. f. [dal lat. relatio -onis, der. di referre «riferire», part. pass. relatus]. – 1. L’azione e il fatto di riferire, e il testo stesso, orale e scritto, con cui si riferisce, e [...] e categorie, fenomeni, grandezze, valori, ecc.): tra questi due avvenimenti non c’è alcuna r.; cose in diretta r. l’una con l’altra; gli esperti delle pubbliche r.; r. sociali, nel linguaggio sociologico, le forme elementari, soggettive, coscienti e ...
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cento
cènto agg. num. card. [lat. cĕntum], invar. – 1. Numero, successivo al novantanove, pari a dieci volte dieci, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 100, nella numerazione romana C): c. [...] c. volte; hai non una ma c. ragioni; anche sostantivato, in locuz. particolari: a c., oppure a c. a c., in gran numero, in gran quantità; a c più raro, il Cento, il sec. 12°. 3. Nel linguaggio scient. e tecn., espressioni come il tre per cento, il ...
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effetto
effètto s. m. [dal lat. effectus -us, der. di efficĕre «compiere», comp. di ex- e facĕre «fare»; nel sign. 4, è un calco del fr. effets, e sono dovuti a influenza francese anche altri usi di [...] e posizione. E. serra, v. serra1, n. 5 a. c. Risultato, conseguenza: ecco gli e. di una cattiva educazione; ottenere faceva l’e. di un pesce fuor d’acqua. b. Nel linguaggio della moda, filati d’effetto, filati di fantasia destinati ad essere inseriti ...
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folla
fòlla (o fólla) s. f. [der. di follare1; cfr. calca, da calcare3]. – 1. Moltitudine di persone addensata in un luogo: c’era gran f. per le vie; la f. si disperse; mescolarsi tra la f., confondersi [...] estens.: medico, avvocato che ha una f. di clienti. Nel linguaggio giornalistico, bagno di folla, espressione (ricalcata sul fr. bain de f. (o della massa), v. massa, n. 3 c; condizione di f. compatta, nella tecnica delle costruzioni, la condizione ...
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prendere
prèndere v. tr. [lat. prehĕndĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). – 1. Afferrare cosa o persona con le mani o [...] ). b. Di piante, attecchire: ho piantato alcune rose, ma temo che non prendano. c. Del fuoco, appiccarsi: la legna è umida e il fuoco non prende. d. Nel linguaggio di marina, fare presa, nelle espressioni prende, ha preso, detto dell’ancora che morde ...
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forte1
fòrte1 agg. [lat. fŏrtis]. – 1. a. Di persona, che può sopportare facilmente un grave sforzo, che può resistere alle fatiche materiali e morali, che sa vincere le difficoltà e imporre il proprio [...] forte, venire in aiuto, in difesa di qualcuno; nel linguaggio di sartoria e nei giornali di moda, eufemismo per «grosso il rinforzo; nelle scarpe, il pezzo forte (v. sopra, al n. 3 c); il f. della lama, nella scherma, la parte della lama a un terzo ...
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linguaggio C++
Mauro Cappelli
Linguaggio di programmazione orientato agli oggetti inventato da Bjarne Stroustrup, ricercatore dei Bell Labs, nei primi anni Ottanta e commercializzato nel 1985 da AT&T. Oggi il linguaggio non è proprietario...
linguàggio di programmazióne In informatica, insieme di parole e di regole, definite in modo formale, per consentire la programmazione di un elaboratore affinché esegua compiti predeterminati. Esistono l. di p. di alto livello e di basso livello:...