sistema
sistèma s. m. [dal lat. tardo systema, gr. σύστημα, propr. «riunione, complesso» (da cui varî sign. estens.), der. di συνίστημι «porre insieme, riunire»] (pl. -i). – 1. Nell’ambito scientifico, [...] i sottomultipli delle diverse unità si ottengono da esse per moltiplicazione o divisione per potenze di dieci. c. Nel linguaggio tecnologico, un insieme di elementi che siano tra loro interdipendenti per ottenere un determinato scopo funzionale: per ...
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occupazióne s. f. [dal lat. occupatio -onis]. – 1. a. In genere, l’azione, l’operazione di occupare, cioè di prendere temporaneamente o stabilmente possesso di un luogo o di un bene, con mezzi legali o [...] , per l’insediamento di un pubblico esercizio, ecc. c. Nel diritto civile, modo di acquisto della proprietà consistente ; o. parziale, spesso coincidente con la sottoccupazione. Nel linguaggio econ., con sign. concr., l’insieme dei lavoratori occupati ...
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grosso1
gròsso1 agg. [lat. tardo grŏssus]. – 1. In senso relativo, di oggetto che ha una certa grossezza (la quale è precisata da un’espressione numerica, o è genericamente determinata da un avverbio [...] capelli g.; dita grosse; un g. bastone, una g. trave. c. Con riferimento allo spessore: panno, cuoio, cartone g.; un g. e compatta: il g. dell’esercito, della flotta (in genere, nel linguaggio milit., il g. è l’aliquota principale di un’unità, di ...
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diṡimpégno s. m. [der. di disimpegnare]. – 1. a. Il disimpegnare, il disimpegnarsi, in locuz. e frasi particolari: cercavo un pretesto che mi fosse di d., che potesse liberarmi dall’impegno; fare qualcosa [...] locale che dà libertà di passaggio ad altri locali. b. Nel linguaggio polit., sganciamento totale o parziale da un impegno militare, da fare, seguire, adottare una politica di disimpegno. c. Atteggiamento di distacco e di indipendenza, nella propria ...
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letto2
lètto2 s. m. [lat. lectus]. – 1. a. Mobile destinato al riposo e al sonno delle persone, formato in modo che vi si possa giacere comodamente distesi: il fusto (o intelaiatura, meno com. lettiera), [...] le espressioni distendersi, sdraiarsi, buttarsi sul l., stare sul letto. c. Nome dato talvolta a una parte soltanto del letto: montare, di abete, di larice, di olmo, ecc. 6. Nel linguaggio tecnico, designa in genere uno strato o una serie di strati ...
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guardia1
guàrdia1 (ant. guarda) s. f. [der. di guardare]. – 1. a. L’atto del guardare, per custodia, vigilanza, protezione, conservazione di qualche cosa, come compito temporaneo o anche abituale: fare [...] giurata, v. giurato, nel sign. 2 a. Carabinieri-guardie del presidente della Repubblica, denominazione ufficiale dei corazzieri. c. Nel linguaggio com., per antonomasia, l’agente di Pubblica Sicurezza (oggi della Polizia di Stato), e anche il vigile ...
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vèrtice s. m. [dal lat. vertex -tĭcis, der. di vertĕre «volgere»]. – 1. a. Il punto più alto: il v. di una montagna, di un picco roccioso (ma più com. cima, vetta); Qual masso che dal vertice Di lunga [...] v. d’un triangolo, d’un cono, d’una piramide; nel linguaggio corrente, quando si parla d’un triangolo, dicendo semplicem. vertice s velocità peculiari delle stelle che costituiscono la corrente stellare. c. In antropometria, lo stesso che vertex (v.). ...
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tenóre s. m. [lat. tĕnor -ōris «continuazione, corso ininterrotto; altezza della voce», der. di tenere «tenere»]. – 1. Modo di contenersi, comportamento: seguitando di questo t., dove andrà a finire?; [...] ho potuto insistere; mi rispose pressappoco in questo tenore ...; nel linguaggio amministr. o giudiziario: a t. dell’articolo ... della legge Trovatore di Verdi o Calaf in Turandot di Puccini). c. Per analogia, il registro fondamentale dell’organo, ...
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vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della [...] (dal suo punto di v. ha ragione; sono due diversi punti di vista). c. letter. o non com. Sguardo: La v. mia, che tanto lei seguio ; per es., un muro di mattoni in o a vista). Nel linguaggio giur. e bancario, la clausola a v., apposta a un titolo ...
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ricevere
ricévere v. tr. [lat. recĭpĕre, comp. di re- e capĕre «prendere»]. – 1. Prendere ciò che viene dato (oppure consegnato, mandato, recapitato, somministrato, trasmesso) o che si porge da sé; è [...] schiaffo, un pugno in un occhio, uno spintone da qualcuno. c. Con un altro complemento, oltre il compl. ogg., che determina radio riceve anche le onde corte e cortissime. f. Nel linguaggio sportivo, prendere la palla lanciata da un altro giocatore: r ...
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linguaggio C++
Mauro Cappelli
Linguaggio di programmazione orientato agli oggetti inventato da Bjarne Stroustrup, ricercatore dei Bell Labs, nei primi anni Ottanta e commercializzato nel 1985 da AT&T. Oggi il linguaggio non è proprietario...
linguàggio di programmazióne In informatica, insieme di parole e di regole, definite in modo formale, per consentire la programmazione di un elaboratore affinché esegua compiti predeterminati. Esistono l. di p. di alto livello e di basso livello:...