ombra1
ómbra1 s. f. [lat. ŭmbra]. – 1. a. Zona oscura, o di minore luminosità, della superficie di un corpo, detta in partic. o. portata se è prodotta dall’interposizione, tra il corpo e la sorgente [...] di profilo, azionate per mezzo di tre supporti che ne muovono corpo e braccia. In partic., la figura che proietta il corpo dell’uomo; di qui, le frasi: lo seguiva dappertutto come un’o. (o come l’ombra il corpo); è, pare la sua o., è inseparabile ...
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valente
valènte (pop. ant. valèntre) agg. [part. pres. di valere]. – 1. a. Bravo, esperto, abile, capace nella sua professione, arte, disciplina, o in qualche determinata attività: un v. avvocato, medico, [...] armi, come pilota, ecc.; in senso ampio: «Or va tu sù, che se’ valente!» (Dante), che sei così bravo; valente uomo o valent’uomo, v. valentuomo. b. ant. Prode, valoroso, oppure savio, virtuoso: se valente femina sarà, io la mariterò a quel tempo che ...
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umore
umóre (ant. omóre) s. m. [dal lat. humor o umor -oris, der. di (h)umere «essere umido»]. – 1. a. Sostanza liquida, acqua: il calor del sol che si fa vino, Giunto a l’omor che de la vite cola (Dante); [...] piante: gli u. che le radici traggono dal terreno; o ai liquidi biologici presenti nel corpo di animali e soprattutto dell’uomo: i benedetti carboni spenti dall’omor di quel santissimo corpo (Boccaccio), del corpo di s. Lorenzo; un organismo in cui ...
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ruota
ruòta (region. o ant. e letter. ròta) s. f. [lat. rôta]. – 1. Organo meccanico a forma di disco, che può ruotare attorno a un asse passante per il suo centro e contemporaneamente, in taluni casi, [...] il tema della ruota è centrale: spesso ha sopra di sé in alto un uomo (solitamente un re) al culmine della sua gloria, cui si contrappone in basso lo stesso uomo (rovesciato, senza corona) che ha perduto la sua posizione; ortogonalmente a destra sta ...
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gastrosofo
s. m. Chi coltiva le conoscenze e la degustazione dei cibi, ispirandosi ai princìpi della gastrosofia. ◆ Cosa le piace di Brillat-Savarin, che in fondo è stato il primo gastrosofo moderno? [...] il noto aforisma del gastrosofo francese Anthelme Brillat-Savarin è stato più vero. «Gli animali si nutrono, l’uomo mangia, e solo l’uomo intelligente sa mangiare», scriveva il giurista nato 250 anni fa. (Gigi Padovani, Stampa, 9 agosto 2005, p. 60 ...
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barba1
barba1 s. f. [lat. barba]. – 1. a. L’insieme dei peli che coprono le guance e il mento dell’uomo: b. lunga, corta; b. folta, rada; b. bianca, bionda, rossa, nera; b. a punta o a pizzo, a spazzola; [...] che noia!; ha la b., di notizia vecchia. Come simbolo di virilità o di autorità, in alcuni modi fam.: non c’è b. d’uomo che ce la faccia con lui, non c’è nessuno ecc.; un dottorone con tanto di b.; anche per indicare la persona stessa: sedevano al ...
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omicida
s. m. e f. e agg. [dal lat. homicida, comp. di homo «uomo» e -cida «-cida»] (pl. m. -i, ant. -e). – 1. s. m. e f. Chi uccide un altro uomo, chi ha commesso un omicidio: omicide e ciascun che [...] o., di una o.; divenne o. per gelosia; poco frequente come agg.: il rapinatore o.; simile quell’alma divenne Alla notte dell’uomo o. (Manzoni). Non com. col sign. più generico di uccisore (seguito perciò da compl. di specificazione): sarà l’o. ei di ...
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manichino3
manichino3 s. m. [dal fr. mannequin, che è dal fiammingo mannekijn «piccolo uomo», dim. di man «uomo»]. – 1. a. Fantoccio snodato di legno o di altro materiale atto ad assumere con facilità [...] del modello. b. Figura umana di legno o d’altro materiale, intera e d’altezza naturale, o raffigurante solo un tronco d’uomo o di donna, di cui si servono i sarti per la confezione di vestiti. Anche, figura umana a grandezza naturale, generalm. di ...
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ominone
ominóne s. m. [accr. di uomo, formato sul pl. uomini]. – Uomo grande e grosso, o anche grand’uomo. Talora iron., riferito, spec. al plur., a persone che si considerano più di ciò che realmente [...] sono: gli o. della politica ...
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dabbene
dabbène agg. e s. m. [comp. di da e bene2], invar. – 1. agg. Onesto, probo: uomo d., persona d., famiglia d.; è una casa d.; ragazza d., ben educata, corretta; ironicamente: la zia, ben degna [...] Sardegna (Gozzano). Anteposto, nella locuz. dabben uomo (anche unito, dabbenuomo), indica invece credulità, semplicità e la grattugia (I. Nievo). Raro il superlativo: come uomo dabbenissimo che era, non arrivava a supporre che potessero ingannarlo ( ...
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Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A partire dagli studi di L. Lévy-Bruhl,...