• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

BASINIO da Parma

di Remigio Sabbadini - Enciclopedia Italiana (1930)
  • Condividi

BASINIO da Parma

Remigio Sabbadini

Basinio di Vincenzo nacque a Vezzano (Parma) nel 1424. Frequentò la scuola di Vittorino a Mantova, dove trovò anche Teodoro Gaza, stabilitosi colà sin dal 1442. Sotto questi due maestri formò la sua cultura latina e greca, e quando Vittorino morì (2 febbraio 1446), riparò col Gaza a Ferrara, continuandovi gli studî greci. A Ferrara trascorse cinque anni in quel fecondo circolo umanistico che metteva capo all'operosità di Guarino e al mecenatismo di Leonello d'Este. Dopo aver prodotto alcuni saggi col poemetto mitologico Meleagris e con elegie d'argomento amoroso, ottenne da Leonello nel 1448-49 una condotta nello Studio. Morto Leonello (1° ottobre 1450), la corte di Ferrara non ebbe per lui più attrattive, ed egli chiese ospitalità alla corte di Rimini, dove Sigismondo Pandolfo Malatesta, soldato e mecenate, già celebrato da Basinio, gli offrì la propria munifica protezione e un posto nell'insegnamento pubblico. A Rimini allora o poco dopo convennero altri umanisti, quali Porcellio Pandoni (dal 1453) e Tommaso Seneca; con essi Basinio, l'allievo del Gaza, entrò in vivace polemica in difesa degli studî greci. Ivi egli compose le sue opere maggiori, i poemi, e finì il Liber Isottaeus. Alla corte del Malatesta il vincitore di re Alfonso, egli segui la tendenza anticatalana, a quel tempo molto diffusa. Morì precocemente a Rimini nel 1457.

Nella produzione epica fu un appassionato assimilatore della cultura greca; nell'Astronomicon prese a modello Arato, negli Argonautica Apollonio Rodio, nell'Hesperis Omero; ma nell'Hesperis, innestando sulle invenzioni dell'Iliade e dell'Odissea le invenzioni dell'Eneide, seppe dar vita e calore alla narrazione delle imprese del suo eroe Sigismondo Malatesta, producendo il poema latino più originale del Quattrocento. Invece nelle poesie minori il suo modello fu Ovidio, da cui attinse l'ispirazione e la frase per il romanzo amoroso intitolato Isottaeus, dove in forma epistolare rappresenta gli amori del Malatesta e d'Isotta. Tra le poesie minori, la lunga epistola a Niccolò V, che l'aveva invitato a tradurre Omero, è un saggio acuto di critica umanistica. Basinio compone con sentimento e dignitosa eleganza; l'esametro e il distico sono da lui trattati con sicura padronanza. Nel testamento non riconobbe che i due poemi l'Hesperis e l'Astronomicon; ma noi apprezziamo di più le poesie minori, recentemente pubblicate da F. Ferri (Le poesie liriche di Basinio, nella coll. Testi latini umanisiici, I, Torino 1925).

Bibl.: F. Ferri, La giovinezza di un poeta (Basinio), Rimini 1914; id., Una contesa di tre umanisti: Basinio, Porcellio e Seneca, Pavia 1920; V. Zabughin, Vergilio nel Rinasc. ital., I, Bologna 1921, pp. 287-93, 312-15; B. Soldati, La poesia astrologica nel 400, Firenze 1906, pp. 77-80, 84-104.

Vedi anche
Isòtta degli Atti Signora di Rimini (Rimini 1423/33 - ivi 1474); divenne amante, forse verso il 1446, di Sigismondo Pandolfo Malatesta, che nel 1449 le fece costruire uno splendido sepolcro nella chiesa di S. Francesco. Divenne la sua terza moglie intorno al 1456 e fu da lui designata a succedergli insieme col figlio ... Malatèsta, Domenico, detto M. Novello, signore di Cesena Figlio naturale (forse Brescia 1418 - Cesena 1465) di Pandolfo III. Signore di Cesena e Cervia (1432), fu il fondatore della Biblioteca Malatestiana di Cesena. Legittimato da papa Martino V accettò, dopo aver ceduto Cervia a Venezia (1463), che anche Cesena alla sua morte passasse alla Chiesa. Niccolò V papa Tommaso Parentucelli (forse Sarzana 1397 - Roma 1455). Dottissimo umanista, abile diplomatico, fu vescovo di Bologna (1444), cardinale (1446); papa nel 1447. Pose termine allo scisma d'Occidente, ottenendo la rinuncia di Felice V (1449) e il riconoscimento dei Padri del Concilio di Basilea. Abile reggitore ... Umanesimo Periodo storico le cui origini sono rintracciate dopo la metà del 14° sec., e culminato nel 15°: tale periodo si caratterizza per un più ricco e più consapevole fiorire degli studi sulle lingue e letterature classiche, considerate come strumento di elevazione spirituale per l’uomo, e perciò chiamati, ...
Tag
  • SIGISMONDO PANDOLFO MALATESTA
  • APOLLONIO RODIO
  • LEONELLO D'ESTE
  • TEODORO GAZA
  • ARGONAUTICA
Altri risultati per BASINIO da Parma
  • Basìnio da Parma
    Enciclopedia on line
    Poeta umanista (Tizzano, Parma, 1425 - Rimini 1457). Dopo breve dimora a Mantova e poi a Ferrara presso Lionello d'Este, ebbe ospitalità e insegnamento pubblico da Sigismondo Malatesta a Rimini dove si era trasferito probabilmente nel 1449. Squisitamente assimilando le eleganze classiche, cantò gli ...
  • BASINIO da Parma
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 7 (1970)
    Augusto Campana Nacque nel 1425, di famiglia di origine mantovana, nel castello di Tizzano, ora Tizzano Val Parma, da Vincenzo di Basino, che era stato come uomo d'arme al servizio di Ottone Terzi: i Terzi ebbero signoria su vari castelli del Parmense, tra cui Tizzano, Vezzano (a torto creduta patria ...
Vocabolario
parma²
parma2 parma2 s. m. [dal nome della città di Parma], invar. – Nel linguaggio corrente e fam., lo stesso che prosciutto di Parma: vorrei tre etti di p.; un panino col parma.
baṡino
basino baṡino (meno corretto baṡèno) s. m. [dal fr. basin, tratto da un anteriore bombasin, che a sua volta è dall’ital. bambagino]. – Tessuto di cotone, della categoria dei foderami, con effetto diagonale, tinto in pezza.
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali