• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

BERLINGHIERO

di Isa Belli Barsali - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 9 (1967)
  • Condividi

BERLINGHIERO (Berlingerius, Berling-hierus Melanesi)

Isa Belli Barsali

Attivo a Lucca nei primi decenni del sec. XIII, se ne ignorano le date di nascita e di morte. Il patronimico Berlinghieri, abitualmente usato, è una dizione arbitraria che risale al secolo XIX; l'indicazione "milanese", nel senso di originario da Milano, deriva dalla erronea lettura, e dalla traduzione in inglese, fatta da Crowe e Cavalcaselle (cfr. Garrison, 1951, pp. 11 ss.), di un documento del 22 marzo 1228.

Il documento, nel quale B., insieme con i figli Barone e Bonaventura anch'essi pittori, giurava per il Comune di Lucca la pace con Pisa, esiste solo nella copia (Lucca, Bibl. governativa, ms. 1902) fatta nel sec. XVII dal padre Marco Grossi, che non ne dice la fonte. Il B. si firmava, come riporta il Garrison (1951), "Berlinghierus Melanese maius ", che, sempre secondo il Garrison, andrebbe letto "Berlinghierus Melanesi maioris ", cioè "Berlinghiero di Melanese il vecchio ", dove "Melanese" è nome proprio.

L'unica opera firmata (" Berlingerius me pinxit ") è il Crocifisso su tavola proveniente dalla chiesa di S. Maria degli Angeli, oggi nella Pinacoteca nazionale di Lucca, databile nel decennio 1210-1220; il Cristo è rappresentato trionfante, e con le figure dei Dolenti ai due lati del tabellone. Se per questi ed altri particolari iconografici la pittura discende dal capostipite Crocifisso di maestro Guglielmo a Sarzana, e dalle croci lucchesi delle chiese di S. Giulia, di S. Michele e di quella dei Servi (questa conserv. alla Pinacoteca nazionale di Lucca), ne è mutato, però, sostanzialmente il linguaggio che non continua la squisitezza coloristica di quelle croci. Il bizantinismo neoellenistico della cultura di B., negato dal van Marle, è stato affermato invece dalla Vavalà (1938, pp. 453 ss.). In realtà, il procedimento delle lumeggiature bianche e la raffinatezza di fattura sono nettamente bizantini, ma l'assestarsi calmo dei contorni, la stessa dolcezza del volto, denotano un sentimento poetico tutto occidentale.

Al B. fu attribuita, dal Lasareff, la Madonna con Bambino della collezione Straus di New York e, dal Garrison (1947), la Madonna con Bambino detta "Madonna di sotto gli organi" della cattedrale di Pisa, in parte ridipinta, che la tradizione vuole asportata dai Pisani nel 1225 dal castello di Lombrici (Camaiore, Lucca). Identici sono, nelle due Madonne che hanno lo stesso sentimento di calma patetica proprio anche del Crocifisso di Lucca, i lunghi ovali dei volti ugualmente inclinati, i nasi affilati, il disegno dell'occhio e del piccolo mento; anche i panneggi hanno precisi riferimenti col perizoma del Crocifisso di Lucca.

Per molti aspetti la Madonna di Pisa è da mettere in contatto, per il Garrison, con un esemplare bizantino della Focide dell'XI sec., o con una derivazione lucchese del XII sec. da quel prototipo; perciò questi data l'opera nelle due prime decadi del sec. XIII, ma la considera anteriore al Crocifisso firmato (ciò non contrasterebbe con la leggenda che la dice trasportata a Pisa nel 1225). La Madonna Straus invece, addolcita da un uso più sensitivo del chiaroscuro, sarebbe da datarsi al terzo decennio e costituirebbe quindi l'ultima opera conosciuta di Berlinghiero.

La morte di B. avvenne tra il 1228, quando firma la pace con Pisa, e il 1243, quando un altro documento lo dà come già morto.

B. fu a capo di una scuola largamente attiva a Lucca nella prima metà del sec. XIII, di cui fecero parte i figli Bonaventura, Barone, Marco ed altri pittori, e la cui influenza si fece sentire anche a Pisa e a Firenze.

Vicini all'arte di B. sono i due Crocifissi della pieve di S. Maria Assunta a Villa Basilica (Capannori, Lucca) e del Museo di palazzo Venezia a Roma; quest'ultimo, proveniente dal distrutto oratorio di S. Donnino a Lucca e già attribuito a Bonaventura dal Garrison, è stato riferito a un seguace di Bonaventura e assegnato agli anni 1260-1270. A B. fu attribuito, dal Sirèn e dal Toesca, il Crocifisso del Bigallo a Firenze, intorno al quale R. Offner (The Mostra del Tesoro di Firenze Sacra, in The Burlington Magazine, LXIII [1933], pp. 72 s.) raggruppò altre opere che mise sotto il nome del "Maestro del Bigallo ". Alla scuola di B., secondo il Garrison (1949), appartiene il Crocifisso in S. Maria Assunta di Tereglio (Coreglia Antelminelli, Lucca) circa, degli anni 1235-1245, e la Madonna con Bambino (1235-1245 circa) del North Carolina Museum of Art.

Dopo la lunga svalutazione di tutta l'arte del Medioevo - durata praticamente dal Trecento fino al Romanticismo -, con la riscoperta dei cosiddetti "primitivi ", anche la pittura di B., come quella del figlio Bonaventura, godette di un rilievo forse esagerato rispetto ai suoi meriti, che un recente riesame critico dell'intero periodo ha ridimensionato.

Fonti e Bibl.: E. Ridolfi, Diporti artistici, in Atti della R. Acc. Lucchese, XIX(1873), p. 160; Id., L'arte in Lucca studiata nella sua cattedrale, Lucca 1882, p. 172; J. A. Crowe-G. B. Cavalcaselle, Storia della pittura ital., I, Firenze 1886, p. 241; A. Mazzarosa, Lucca. Dipinto di B., Arte e Storia. X (1891). pp. 53 s.; A. Venturi, Storia dell'arte ital., V, Milano 1907. pp. II, 122; O. Sirèn, Toskanische Maler im XIII Jahrhundert, Berlin 1922, pp. 42-46, 48 s.; R. van Marle, The development of the Italian schools of painting, I.The Hague 1923. p. 319; G. Soulier, Les influences orientales dans la Peinture toscane, Paris 1924, pp. 344 s.; V. Lasareff, Twonewly-discovered pictures of the Lucca schoo, in The Burlington Magazine, LI (1927), pp. 56 ss.; P. Toesca, Storia dell'arte ital., I. Il Medioevo,Torino 1927, pp. 934, 989, 1036 n. 41; E. Sandberg Vavalà, Quattro croci romaniche a Sarzana e a Lucca, in Dedalo, IX(1928), pp. 65-96, 129-144; G. Giannini, Mem. stor. di Tereglio, IV, La chiesa dell'"Immagine", in Boll. stor. lucchese, II(1930), pp. 123-144, 220-240; G. Sinibaldi-G. Brunetti, Catal. della mostra giottesca, Bergamo 1937, n. 82, pp. 6-9, 10 s.; E. Sandberg Vavalà, La croce dipinta ital., Verona 1938, pp. 541-548; L. Coletti, I Primitivi, I, Novara 1941, pp. XXIX s.; R. Longhi, Giudizio sul Duecento, in Proporzioni, II(1948), p. 30; E. B. Garrison, Aberlinghieresque fresco in S. Stefano, Bologna, in The Art Bulletin, XXVIII (1946), pp. 211-232; Id., Post-war discoveries. Early Italian painting, III, The Madonna "di sotto gli organi" in The Burlingron Magazine, LXXXIX (1947), pp. 274-279; Id., Italian romanesque panel painting, Florence 1949, pp. 12, 187, 231 e passim; Id., Towards a new history of early Lucchese Painting, in The Art Bulletin, XXXIII (1951), pp. 11 ss., 27; W. R. Valentiner, A Madonna by B. B., in North Carolina Museum of Art Bulletin, nn. 1-2, 1957-1958; U. Thieine-F. Becker, Künstler-Lexikon,III, p. 422.

Vedi anche
detto Giunta Capitini Giunta Pisano Pittore (notizie dal 1229 al 1254). I documenti lo menzionano a Pisa nel 1229, nel 1241 e nel 1254. Nel 1236 dipinse una croce per la chiesa di S. Francesco ad Assisi, perduta. Delle sue opere restano: una croce, firmata, in S. Maria degli Angeli ad Assisi, la croce di S. Ranierino (Pisa, Museo Naz.) ... Bonaventura Berlinghièri Berlinghièri, Bonaventura. - Pittore lucchese (sec. 13º), figlio di Berlinghiero. È autore di una tavola, firmata e datata 1235, con S. Francesco (Pescia, S. Francesco), dove al rigido schematismo della figura centrale del santo si contrappongono modi più liberi nelle scene della vita che la contorn... Nicòla Pisano Nicòla Pisano (o Nicola d'Apùlia). - Scultore (n. in Puglia, e non, come si è congetturato, a Pulìa presso Lucca, verso il 1210 o, più verisimilmente, nel 1220 - m. tra 1278 e 1287). Nicola Pisano ha lasciato la sua inconfondibile impronta in opere principalmente scultoree, oltre che architettoniche. ... Giovanni Pisano Scultore e architetto (n. 1248 circa - m. Siena dopo il 1314, forse 1320), figlio di Nicola Pisano. Fu col padre a Siena, tra i suoi aiuti all'opera del pergamo del duomo (1265-68), e con lui collaborò a Perugia nella fonte di Piazza (terminata nel 1278), che porta inscritto anche il suo nome. Secondo ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Arti visive
Tag
  • MAESTRO DEL BIGALLO
  • VILLA BASILICA
  • CAVALCASELLE
  • ROMANTICISMO
  • PATRONIMICO
Altri risultati per BERLINGHIERO
  • Berlinghièro
    Enciclopedia on line
    Pittore (m. prima del 1243), attivo a Lucca; ricordato in un documento del 1228 con i figli Barone e Bonaventura. L'unica sua opera firmata è il Crocifisso per S. Maria degli Angeli a Lucca (ora nella Pinacoteca), nel quale si mostra educato sugli esemplari bizantini e toscani. Gli sono state attribuite ...
  • BERLINGHIERO
    Enciclopedia dell' Arte Medievale (1992)
    A. Caleca Pittore lucchese del 13° secolo. Oltre che per le firme su due crocifissi provenienti da Lucca e da Fucecchio, B. è testimoniato soltanto da un documento diretto: insieme ai due figli Barone e Bonaventura, appare elencato nella lista dei cittadini lucchesi che il 25 marzo 1228 sottoscrissero ...
  • BERLINGHIERI, Berlinghiero
    Enciclopedia Italiana (1930)
    Pittore lucchese, di origine milanese, della prima metà del sec. XIII, è ricordato soltanto in un documento del 1228, insieme con i figli Marco, Barone e Bonaventura. L'unica sua opera firmata è la Croce dipinta pel monastero di S. Maria degli Angeli di Lucca, ora nella pinacoteca della città; opera ...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali