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COMINO

di Roberto ALMAGIA - Giuseppe LUGLI - - Enciclopedia Italiana (1931)
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COMINO

Roberto ALMAGIA
Giuseppe LUGLI

. Col nome di Val di Comino viene designata nell'uso popolare una piccola regione della Campania settentrionale, corrispondente in sostanza all'alta valle del Melfa, quasi interamente ricinta da una chiostra di montagne calcaree (Appennino e Subappennino) salvo a sud-ovest, dove una depressione (350-450 m.) mette in comunicazione questa specie di conca con il territorio di Sora; il fiume esce invece dalla conca incidendo i calcari del M. Cairo in una gola angusta, lunga circa 12 km., sboccando poi in piano a Roccasecca. Le parti basse della conca (550 m. circa), che fu probabilmente occupata un tempo da un bacino lacustre, sono a coltura, con predominio del vigneto e dell'uliveto. Le colture arrivano fin verso i 900-1000 m.; più in alto il suolo è nudo, perché il bosco fu estirpato. Su un'area di 244 kmq., la Val di Comino ha circa 30.000 ab., di cui oltre il 40% sparsi in case coloniche pullulanti in tutta la regione bassa, il resto raccolto in centri, dei quali i maggiori sono, in ordine di altezza: Casalvieri (380 m.), Atina (490 m.), Vicalvi (590 m.), Alvito (720), Picinisco (725 m.), S. Donato (728 m.), Settefrati (784 m.).

Il nome di Comino risale all'evo classico; qui era infatti, in località non bene precisata, una Cominium, presa e distrutta, nel 293 a. C., durante la 3ª guerra sannitica, dai Romani comandati dal console Corvilio (Liv., X, 39; Dionys. Halic., XVII, 4, 3), mentre il suo collega assediava Aquilonia, il che fa supporre che le due città non stessero molto distanti. Certamente è differente dal Cominium Ceritum ricordato da Livio (XXV, 14) presso Benevento, e dai Comini, menzionati da Plinio (Nat. Hist., III, 108) come un popolo degli Equicoli già scomparso al suo tempo. Nel Medioevo, a partire almeno dal sec. XI, il nome Comino passa (come spesso è avvenuto in altri casi) a indicare un territorio, con confini gradualmente più vasti. Il nome si trova, dal sec. XV in poi, nella letteratura (Flavio Biondo, Leandro Alberti, ecc.) e sopravvive tuttora nell'uso, sebbene non abbia valore ufficiale, tranne che nella denominazione del comune di San Donato Val di Comino.

Bibl.: R. Almagià, La Val di Comino, in Boll. Soc. geog. it., 1911.

Vedi anche
Regione Diritto La Regione è il più importante ente territoriale substatale previsto nella Costituzione italiana. La sua introduzione nel testo costituzionale segna una delle più importanti innovazioni rispetto allo Statuto albertino, che non le prevedeva. In realtà, le Regioni si erano affacciate alla ribalta ... altitùdine Altezza assoluta di un luogo, cioè altezza sul livello medio marino. Effetto di a., per una grandezza geofisica, indica la sua variazione con l'altezza s.l.m., per es. la variazione con la quota dell'intensità della radiazione cosmica. Malattia delle a., secondo una terminologia ora superata, indica ...
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Vocabolario
cominiano
cominiano agg. – Relativo al tipografo e libraio padovano Giuseppe Comino († 1762 circa) e al figlio Angelo († 1814): edizioni c., edizioni di testi classici stampati nella tipografia dei Comino, pregevoli per la correttezza filologica...
cominèlla
cominella cominèlla (o cuminèlla) s. f. [der. di comino]. – Erba annua delle ranuncolacee, detta anche cumino nero (lat. scient. Nigella sativa), coltivata in India, Africa, ecc. per i piccoli semi neri, molto aromatici, che si usano per...
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