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BRANDAUER, Klaus Maria

di Alessandra Levantesi - Enciclopedia del Cinema (2003)
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Brandauer, Klaus Maria

Alessandra Levantesi

Nome d'arte di Klaus Georg Steng, attore e regista cinematografico e teatrale austriaco, nato ad Altaussee (Stiria) il 22 giugno 1944. Ottenuta una grande notorietà internazionale con l'interpretazione di Mephisto (1981) di István Szabó, ha offerto le sue prove migliori quando ha potuto sfruttare il talento teatrale e la caratteristica fisionomia 'diabolica'. Ha interpretato, con uguale espressività, personaggi negativi e positivi, ma forse proprio questa sua ambiguità lo ha tenuto lontano da ruoli di protagonista.

Figlio di un impiegato tedesco della dogana e di un'austriaca, si diplomò nel 1963 alla Staatliche Hochschule für Musik und darstellende Kunst di Stoccarda, ma già l'anno precedente era stato scritturato dal Landestheater di Tubinga; successivamente si spostò a Salisburgo e poi a Düsseldorf. Nel 1968 debuttò a Vienna, dove due anni dopo lavorò con il grande attore e regista Fritz Kortner (1892-1970), compiendo un'importante esperienza formativa. Dal 1972 entrò quindi a far parte del Burgtheater di Vienna, diventando un beniamino del pubblico, spesso presente anche sulle scene dei teatri tedeschi e al Festival di Salisburgo; la sua classica interpretazione di Jedermann di H. von Hofmannsthal è stata registrata nel film Jedermanns Fest (2001) di Fritz Lehner. Saltuariamente B. è stato attivo in teatro anche come regista e ha curato per la televisione numerose riprese di lavori teatrali.

Nel cinema, dopo un deludente esordio in The Salzburg connection (1972; Scacchiera di spie) di Lee H. Katzin, si è definitivamente affermato con Mephisto, tratto dal romanzo di K. Mann e vincitore del premio Oscar per il miglior film straniero nel 1982. B. vi impersona in maniera inquietante e affascinante l'attore filonazista Hendrik Höfgen, ispirato alla reale figura di Gustav Gründgens (1899-1963). A Mephisto sono seguiti altri due film con la regia di Szabó, sempre di argomento storico e centrati sul tema dell'ambizione e del compromesso con il potere politico, ma dai risultati meno felici: Redl ezredes (conosciuto anche come Oberst Redl, 1985, Il colonnello Redl) e Hanussen (1988; La notte dei maghi). B. vi interpreta rispettivamente Alfred Redl, alto funzionario del controspionaggio austro-ungarico, suicidatosi nel 1913 in circostanze poco chiare perché sospettato di connivenza con i russi, e il veggente Erik Jan Hanussen, prima utilizzato dal nazismo e poi sua vittima.

Nel frattempo B. aveva partecipato ad alcuni film di grande impegno spettacolare, come Never say never again (1983; Mai dire mai) di Irvin Kershner, in cui è il mefistofelico nemico di James Bond (per l'ultima volta Sean Connery), e Out of Africa (1985; La mia Africa) di Sydney Pollack, dal romanzo di K. Blixen, dove ricopre lo sgradevole ruolo del barone Bror Blixen-Finecke che contagia la moglie di sifilide (parte per la quale ha ottenuto una nomination all'Oscar). Una conferma del suo inesauribile eclettismo era venuta da altre apparizioni di un certo rilievo come il capitano in The lightship (1985; Lightship ‒ La nave faro) di Jerzy Skolimowski; Nerone in Quo vadis? (1985), miniserie televisiva diretta da Franco Rossi; il campione di boxe ebreo fuggito dall'URSS che allena i giovani pugili di Brooklyn contro gli avversari russi in Streets of gold (1986; Fuori i secondi) di Joe Roth.Successivamente ha portato sullo schermo G.J. Danton nel dittico La Révolution française (1989) di Robert Enrico e Richard T. Heffron, ed è stato un arrampicatore sociale del primo dopoguerra in Das Spinnennetz (1989; La tela del ragno) di Bernhard Wicki, dal romanzo di J. Roth, uno scienziato sovietico in The Russia house (1990; La casa Russia) di Fred Schepisi, e lo scrittore Willy, marito e sfruttatore letterario di Colette, in Becoming Colette (1991) di Danny Huston. Ha poi interpretato il grande pittore olandese Rembrandt nell'omonimo film (1999) di Charles Matton, V.I. Lenin in Vera, nadežda, krov′ (2000, Fede, speranza, sangue) di Marina Dubrovina, e Giulio Cesare in Vercingétorix (2001; Druids ‒ La rivolta) di Jacques Dorfmann. Ha prediletto i personaggi storici anche in televisione: è stato Albert Speer, l'architetto di Hitler, nell'adattamento (Speer, 1998) da lui stesso diretto del dramma di E. Vilar, che B. ha recitato anche in inglese a Londra nel febbraio 1999 (sulle prove dello spettacolo è stato girato da Martin Wagner il documentario Klaus Maria Brandauer: Speer in London, 1999). Occasionalmente si è impegnato, ma senza troppa fortuna, nella regia di alcuni film, di cui è stato anche interprete, tra i quali Mario und der Zauberer (1993; Mario e il mago) dall'omonimo racconto di T. Mann.

Bibliografia

P. Lanz, Klaus Maria Brandauer: ein Portrait des berühmten Schauspielers, Lübbe 1986; H.R. Blum, Klaus Maria Brandauer: Schauspieler und Regisseur, München 1996.

Vedi anche
István Szabó Szabó, István. - Regista cinematografico ungherese (n. Budapest 1938), tra i più significativi esponenti del nuovo cinema ungherese degli anni Sessanta e Settanta. Dopo studî cinematografici e diverse esperienze nel cortometraggio, esordì nel 1964 con Álmodozások kora ("L'età delle illusioni"). Legato ... Malkovich, John (propr. John Gavin Malkovich). - Attore statunitense (n. Christopher, Illinois, 1953). È stato tra i fondatori dello Steppenwolf Theater prima di iniziare la carriera di attore televisivo all'inizio degli anni Ottanta. Ha esordito sul grande schermo in Places in the heart (Le stagioni del cuore, 1984) ... Sydow, Max von (propr. Karl Adolf von Sydow, Max von). - Attore (n. Lund 1929); sulle scene dal 1951, ha recitato dal 1955 al 1960 allo Stadsteater di Malmö, dove conobbe I. Bergman, e successivamente al Dramatiska Teater di Stoccolma. Attore completo, di intensa espressività e di grande capacità di concentrazione ... Hurt, William Attore cinematografico statunitense (n. Washington 1950). Interprete dotato di un fascino non tradizionale, la sua recitazione da un lato segue un'impostazione classica nel fare propri i comportamenti dei personaggi, dall'altro appare istintiva e priva di enfasi; il suo stile mantiene per lo più una ...
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  • Brandauer, Klaus Maria
    Enciclopedia on line
    Attore austriaco (n. Altaussee, Stiria, 1944). Formatosi a Vienna alla scuola di F. Kortner, si fece ammirare, come interprete del repertorio classico del Burgtheater, per una recitazione nervosa, appassionata e mutevole. Ottenuto grande successo con il cinema (in Mephisto, 1981, e in Oberst Redl, 1985, ...
  • BRANDAUER, Klaus Maria
    Enciclopedia Italiana - V Appendice (1991)
    Attore e regista cinematografico austriaco, nato a Bad Aussee il 22 giugno 1944. Dopo aver studiato un anno musica e recitazione a Stoccarda, B. debutta nel 1963 al Landestheater di Tubinga. Già agli inizi degli anni Settanta si segnala come uno dei principali attori di lingua tedesca, lavorando nei ...
Vocabolario
Marìa
Maria Marìa. – Nome proprio di donna, frequente nel mondo ebraico, forse di antica origine egiziana; in partic., nome della Madonna, madre di Gesù. Le tre Marie, Maria madre di Gesù, Maria di Cleofa e Maria di Magdala, le quali accompagnarono...
mariano²
mariano2 mariano2 agg. [dal lat. Marianus, der. del nome Marius «Mario»]. – Che si riferisce a Gaio Mario, uomo politico dell’antica Roma (157-86 a. C.), avversario di Silla nelle guerre civili: partito m. (e come sost., i mariani, i seguaci...
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