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AVOGADRO, Luigi

di Luisa Bertoni Argentini - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 4 (1962)
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AVOGADRO, Luigi

Luisa Bertoni Argentini

Nacque a Brescia, in data imprecisata, da Pietro. Di famiglia un tempo feudataria di Polaveno e poi (dal 1427) di Lumezzane, entrò al servizio di Venezia. Il suo nome compare per la prima volta nella difesa di Brescia (1483) contro le forze congiunte del duca di Ferrara, Ercole d'Este, di Ludovico il Moro, di Lorenzo de' Medici e di Alfonso II d'Aragona. Nel 1492, sempre a Brescia, vinse un pallio d'oro durante una giostra; nel 1495 partecipò con duecento uomini alla lega contro Carlo VIII. Nel 1503, ancora al servizio della Repubblica di Venezia come condottiero, seguì la costruzione del castello di Cremona; nell'aprile del 1507 si recò in Val di Non per una azione militare; nel febbraio del 1508fu nuovamente distaccato a Cremona.

Durante la battaglia di Agnadello, l'A ebbe parte nella sconfitta toccata alle armi veneziane: incitate le sue truppe alla fuga, permise che il castello di Brescia passasse ai Francesi senza colpo ferire. Cronisti contemporanei, quali Marin Sanudo, Antonio Grumello, Pandolfo Nassino e un anonimo cremonese, danno per certo un accordo intercorso tra l'A. e il re di Francia: il Sanudo anzi asserisce che Luigi XII gli avrebbe concesso in premio della defezione il feudo, della Val Trompia. Caduta Brescia sotto il dominio francese, l'A., come era stato sollecito a trattare con gli agenti di Luigi XII durante la lega di Cambrai, così fu pronto a tramare congiure per il ritorno della città alla Serenissima, mirando a vantaggi e benefici per sé e per la sua famiglia. Si unì dapprima alla congiura antifrancese capitanata da Valerio Paitone e Giangiacomo Martinengo ed inviò a Venezia un proprio parente, tale Ambrogio Avogadro, per ottenere aiuti dal governo della Repubblica. Nonostante il parere contrario del doge Leonardo Loredan, il Senato veneziano decise che nella notte del 18 genn. 1512 il capitano Andrea Gritti avrebbe coadiuvato con le sue truppe alla porta di San Nazaro il tentativo dei congiurati, cui si unirono intanto i figli dell'A., Pietro e Francesco. Avvistate per tempo da fanti francesi le forze del Gritti e apprestatesi immediatamente le difese, i congiurati si dispersero. L'A., riparato in Val Trompia, tese subito le fila di una nuova congiura, cui nuovamente la Serenissima porse aiuti al comando del Gritti. Il 2 febbr. 1512 i congiurati si unirono alle truppe veneziane: il tentativo questa volta ebbe pieno successo. L'A., durante la conquista di Brescia, poté dar sfogo al suo odio contro la famiglia rivale dei Gambara, distruggendone le case.

Di lì a poco però Gastone di Foix, dopo essersi sbarazzato di scarse e isolate resistenze, raggiunse la città e cinse d'assedio il castello dove i congiurati si erano rinchiusi (19 febbr. 1512). La capitolazione avvenne nello stesso giorno; l'A., con i figli Pietro e Francesco, fu catturato e decapitato il 20 febbraio.

L'episodio della congiura dell'A. ha ispirato due tragedie: la prima, composta da Pierre Delloy ed intitolata Gaston et Bayard, apparve a Parigi nel 1770; la seconda, di Francesco Gambara, intitolata Luigi Avogadro, venne stampata a Milano nel 1830.

Fonti e Bibl.: A. Grumello, Cronaca, a cura di A. Müller, in Raccolta di cronisti e documenti storici lombardi, I, Milano 1856, pp. 112, 145, 146-149; F. Odorici, I congiurati bresciani del 1512 ed il processo inedito che li riguarda, ibid., II, Milano 1857, pp. 17-20; M. Sanudo, Diarii, I-XV, Venezia 1879-87, passim; P. Bembo, Della historia viniziana, Venezia 1790, II, pp. 58, 308, 318; F. Gambara, Geste de' Bresciani durante la lega di Cambrai, Brescia 1820, passim; F. Odorici, Storie bresciane, VIII, Brescia 1958, pp. 312, 323, 325;IX, ibid. 1860, pp. 1-104.

Vedi anche
Gritti, Andrea Doge di Venezia (Venezia 1455 - ivi 1538). Si trovava a Costantinopoli per la sua attività di mercante allo scoppio (1497) della guerra tra Turchi e Veneziani, e giovò grandemente alla sua patria come informatore, e in seguito come negoziatore di pace. Passato definitivamente alla vita pubblica e nominato ... detto il Padre del popolo Luigi XII re di Francia (fr. le Père du peuple). - Figlio (Blois 1462 - Parigi 1515) del duca Carlo d'Orléans. Successore (1498) di Carlo VIII, di cui riprese la guerra in Italia. Conquistò Milano (1499-1500), ma non riuscì a impadronirsi di Napoli, nonostante l'alleanza franco-imperiale sancita a Cambrai (1508); entrò in conflitto ... Repubblica di Venezia Formazione statale sviluppatasi a partire dal 7° secolo e affermatasi nel corso dei secoli come grande potenza navale e commerciale. origini Le isole della laguna veneziana conobbero un sostanzioso aumento della popolazione a partire dal 5° sec., quando le genti della terraferma vi cercarono scampo dalle ... Brescia Comune della Lombardia (90,7 km2 con 190.044 ab. nel 2007), capoluogo di provincia. È situata a 149 m s.l.m. nella pianura pedemontana alla sinistra del fiume Mella, allo sbocco della Val Trompia. Il vecchio centro si è esteso in un primo tempo soprattutto fuori delle mura occidentali, fino alla sede ...
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Vocabolario
avogadro
avogadro (o avvogadro; anche avogaro o avvogaro) s. m. [lo stesso etimo di avogadore]. – Sinon. ant. di avvocato: l’a. della Chiesa; l’avogaro di Trevigi (G. Villani).
lüigi
luigi lüigi s. m. [dal nome proprio Luigi; fr. louis]. – 1. Moneta d’oro, del valore di 10 lire, coniata in Francia nel 1640 per ordine di Luigi XIII, con il busto del sovrano al dritto e una croce formata da 8 L addossate e coronate al...
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