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CIGNANI, Paolo

di Gabriello Milantoni - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 25 (1981)
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CIGNANI, Paolo

Gabriello Milantoni

Nacque a Forlì il 24 genn. 1709 (Archivio Cignani, busta "Carlo Cignani") dal pittore conte Felice (ne ereditò il titolo nobiliare) e Anna Maria Cappelli. Le fonti (Oretti, Zanotti) testimoniano un suo iniziale discepolató artistico presso il padre, oltre allo studio svolto a Bologna sui documenti artistici, in particolare sugli affreschi del chiostro di S. Michele in Bosco. La permanenza a Bologna, secondo l'Oretti, fu di "molti anni" ma non se ne ha altra documentazione.

Zanotti ricorda che il C., dopo la morte del padre (1724), andò a Roma a studiare, senza specificare presso chi o cosa studiò (Gerevich, in Thieme-Becker, riferisce erroneamente a Zanotti la paternità della notizia che lo vorrebbe allievo a Roma di Francesco Mancini, scolaro di Carlo Cignani). La prima testimonianza dei suoi inizi artistici è fornita da un suo disegno, perduto, rappresentante un Baccanale, citato il 12 genn. 1726 in un inventario dei beni di Felice e Filippo Cignani (Archivio Cignani, busta "Felice e Filippo di Carlo").

Anche dei dipinti ricordati dallo Zanotti, e compiuti dunque entro il 1739, non rimane., a tutt'oggi, traccia (Salomè presenta ad Erode il capo del Battista, tavola: Forlì, Confraternita di. S. Giovanni Decollato; Chirone ferito:Forlì, "per un nobile forlivese", dipinto molto lodato e minuziosamente descritto da Zanotti). Il C. intrattenne cordialissimi rapporti con il cardinale Lambertini, come attestano alcune lettere scritte dal prelato al pittore in Forlì, dal 28 maggio 1735al 6 genn. 1749(nell'ultima lettera Lanibertini, che è già papa da nove anni, ringrazia il C. per avergli donato un quadro di sua mano, lodando molto il dipinto, ma senza descriverlo; Arch. Cignani, busta "Paolo Cignani").

Il primo dipinto, in ordine cronologico, fra quelli del C. che ancora restano, è La Vergine col Bambino, piccola tela (cm. 25 ? 21) conservata nella Pinacoteca di Forlì, firmata e datata sul rovescio ("Comes Pauolus Cignan... pinxit Anno Salutis et Iubilei 1750 in Civitate Forolivii"). Ad essa si deve accostare La Madonna col Bambino e i ss. Giacomo Maggiore e Cristoforo, presente nella chiesa dei ss. Giacomo Maggiore e Cristoforo di Poggio (Forlì). In entrambe le opere si rilevano l'aggancio a un neocorreggismo (la figura del Bambino) mutuato, d'altronde, da Carlo Cignani, e la preferenza per una narrazione umana e umile accentuata dall'uso smorzato e feriale della tavolozza.

Tra il 1754 e il 1757 deve datarsi il ciclo di otto tele per il coro della basilica di S. Pellegrino in Forli con l'Angelo annunciante le indulgenze e la Via Matris (isette dolori della Vergine) che mons. L. Merlini aveva proposto il 10 dicembre del 1754 all'adunanza capitolare di quella chiesa. I dipinti risultano già collocati in situ nel 1757 (Simboli, ff. 85, 87). I riferimenti stilistici sono pressoché identici a quelli della pala di Poggio, tranne qualche sfondo architettonico che ricorda momenti simili di Vittorio Bigari (in particolare le tempere della navata della basilica di S. Domenico a Bologna).

Di Ludovico Merlini il C. ha lasciato tre ritratti (tutti a Forlì: uno in Pinacoteca; uno nella sagrestia della basilica di. S. Pellegrino; uno nella canonica della chiesa di S. Antonio Abate in Ravaldino) per i quali, essendo il prelato raffigurato in abito cardinalizio, il post quem dev'essere il 1759.

Molti sono i dipinti del C. a tutt'oggi irreperibili. Oretti (f. 374)gli attribuisce "varie lodevoli pitture che si vedono nelli Palazzi, e Case di Bologna...", ma nulla si è potuto trovare prendendo spunto da questa pur imprecisa indicazione. Un Miracolo di s. Domenico (tela cm. 323 × 190), già a Forlì nella chiesa di S. Caterina, e citato dal Guarini nel 1874 (pp. 84 s., n. 132), presso la Pinacoteca cittadina, è ora introvabile. Perduto è ancora un S. Liborio già nella chiesa di S. Maria della Grata, sempre a Forlì, citato da Oretti (f. 375), insieme con la Salomè e con il Chirone ferito già ricordati. Perduta è infine una tavola "presso a Savignano", citata dal Lanzi, raffigurante S. Francesco che appare a s. Giuseppe da Copertino.

II C. sposò la contessa Francesca Balducci (morta il 26 ag. 1758: Archivio Cignani, busta "Paolo Cignani"). Dal testamento, da lui redatto il 2 genn. 1764, risultano viventi a questa data quattro figlie femmine (Anna, Isabella, Rosa ed Elisabetta) e tre figli maschi (Pietro Paolo, Felice, Carlo).

Morì il 5 febbr. 1764 (Oretti, f. 375; Archivio Cignani, busta "Paolo Cignani") a Forlì, dove fu sepolto nella chiesa di S. Francesco di Paola (ora S. Lucia). Fu membro. dell'Accademia Clementina di Bologna (Zanotti, 1739) e accademico d'onore della Reale Accademia di pittura di Parma (Oretti, f. 374).

Fonti e Bibl.: Forlì, Arch. Reggiani, Archivio Cignani, busta "Carlo Cignani"; busta "Felice e Filippo di Carlo"; busta "Paolo Cignani", docc. vari; Bologna, Bibl. com. dell'Archiginnasio, ms. B. 129: M. Oretti, Notizie de' Professori deldisegno ..., VII, ff. 374 s.; Ibid., ms. B. 165, II: Id., Pitture nella città di Forlì... nell'anno 1777, ff. 3, 29v; Forlì, Bibl. com., sala F, busta 6 n. 38: L. Bosi, Serie, ossia Raccolta delle edificaz. delle Chiese di Forlì ... ossia Raccolta ditutti i monumenti scolture, e pitture, che in essevi esistono... (ms., sec. XIX), f. 57; Ibid., ms. (sec. XIX) II/100: Anonimo, Descriz. delle Chieseprincipali nella città di Forlì, ff.31, 55; Ibid., ms. (sec. XIX) II, 93: Anonimo, Serie, ossia Raccolta di tutte le... Iscrizioni... esistenti nelle Chiesedi Forlì, c. 26v; Forlì, Basilica di S. Pellegrino: L. Simboli, Mem. stor. della Chiesa e Conventodi S. Pellegrino Laziosi... dall'inizio al 1908 (ms.), ff. 85, 87; G. P. Zanotti, Storia dell'AccademiaClementina..., Bologna 1739, I, p. 163; L. Crespi, Vite de' pittori bolognesi..., Roma 1769, p. 108; L. Lanzi, Storia pittor. della Italia..., a cura di M. Capucci, III, Firenze, 1974, pp. 120, 121; P. Zani, Encicl. metodica... delle Belle Arti, I, 6, Parma 1820, p. 200; [G. Casali], Guida per la cittàdi Forlì, Forlì 1838, pp. 23, 56; C. Cignani, Cenni storici.. della città di Forlì, Firenze 1838, pp. 18 s., 29, 31; F. Guarini, Notizie stor. e descrittive della Pinacoteca comunale di Forlì, Forlì 1874, pp. 56 s., 84 s., nn. 97, 132; E. Calzini-G. Mazzatinti, Guida di Forlì, Forlì 1893, pp. 55, 85, 89; E. Casadei, La città di Forlì e i suoi dintorni, Forlì 1928, pp. 223, 256, 288, 340, 341, 367, 433, 534; A. Arfelli, La pinacoteca e i musei comunali di Forlì, Roma 1935, p. 31; A. M. Brighetti, S. Pellegrino Laziosi, Forlì 1975, pp. 44 s.; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI, p. 583.

Vedi anche
ancona Dipinto su tavola o rilievo in marmo o legno, di soggetto religioso, collocato sull’altare, generalmente entro un’inquadratura architettonica (pala d’altare); il termine è riferito in particolare a opere del Gotico e del primo Rinascimento. affresco Tecnica pittorica consistente nello stendere colori diluiti con acqua su uno strato di intonaco fresco che, asciugandosi, forma una superficie dura e compatta che fissa il colore (➔ pittura). iscrizione istruzione L’iscrizione alle scuole di ogni ordine e grado, comprese quelle rientranti nell’obbligo scolastico, avviene su domanda dell’interessato o di chi esercita la potestà genitoriale quando ricorrono le previste condizioni di ammissibilità. Possono essere iscritti alla scuola dell’infanzia i bambini ... Bologna Comune dell’Emilia (140,7 km2 con 373.026 ab. nel 2007), capoluogo dell’omonima provincia e della regione Emilia-Romagna. È posta sulla Via Emilia, a 54 m s.l.m., allo sbocco della valle del Reno.  ● La pianta della città mostra l’originario nucleo romano a insulae rettangolari (6 cardini e 7 decumani, ...
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paolo pàolo s. m. [dal nome del pontefice Paolo III]. – Nome dato al grosso papale (detto anche giulio) a cominciare dal pontificato di Paolo III (1534-1549), che lo volle aumentato di peso e migliorato di titolo; il nome fu poi esteso...
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