RADIODIFFUSIONE (fr. radiodiffusion; ing. broadcasting; ted. Rundfunk; sp. radiodifusión)
Renato CHABOD
R. Raoul CHIODELLI
Gino CASTELNUOVO
Luigi RACCA
Saul GRECO
L'importanza sempre maggiore assunta [...] onda diverse da quelle loro spettanti: propaganda radiofonica particolarmente intensa durante la guerra civile in in funzione negli S. U. erano 356 alla fine del 1947 e gli apparecchi riceventi 1.180.000. La F. M. Association prevedeva che entro il ...
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Sistema atto a portare fino agli utenti segnali e informazioni utilizzando a questo scopo le onde elettromagnetiche.
Onde impiegate nella radiodiffusione
Le onde nella r. sono generalmente irradiate in maniera isotropa sul piano orizzontale (si parla allora di r. circolare) nella porzione del loro ... ...
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Luigi Rocchi
(App. II, ii, p. 656; III, ii, p. 564; IV, iii, p. 136; V, iv, p. 388)
Le nuove esigenze di mercato, ormai liberalizzato su scala mondiale, e lo sviluppo di nuove tecnologie di trasmissione e diffusione delle informazioni hanno rivoluzionato nell'ultimo decennio il campo delle comunicazioni. ... ...
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radiodiffusióne [Comp. di radio- nel signif. c e diffusione] [ELT] Trasmissione di programmi radiofonici (r. radiofonica) e televisivi (r. radiotelevisiva) effettuata da apposite stazioni radiotrasmittenti, a irraggiamento circolare, cioè omnidirezionale nel piano orizzontale (r. circolare), oppure, ... ...
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Gian Mario Polacco
(App. II, II, p. 656; III, II, p. 564; IV, III, p. 136)
Con il termine r. s'intende il sistema atto a portare fino agli utenti, ovunque dislocati sul territorio, segnali-informazioni di qualsiasi tipo, utilizzando allo scopo le radiofrequenze, cioè porzioni dedicate dello spettro ... ...
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(App. II, 11, p. 656; III, 11, p. 564)
Andrea Cuturi
Guido Lari
Le note che seguono si riferiscono alla r. sonora: per la r. televisiva v. televisione, in questa Appendice.
L'avvenire della r. sonora, si presenta, dopo quasi 50 anni dal suo nascere, ancor ricco di promesse e possibilità per ciò che ... ...
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(App. II, 11, p. 656)
Gino CASTELNUOVO
L'avvenire della r., intesa come trasmissione circolare di programmi radiofonici destinati a vaste zone di ricezione, si presenta, dopo quasi 40 anni dal suo nascere, ancor ricco di promesse e possibilità per ciò che concerne l'interesse degli ascoltatori (che ... ...
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TELEFONO (XXXIII, p. 405; App. II, 11, p. 959)
Mauro NARDELLI
Giuseppe PALEOLOCO
Telefonia urbana. - Il settore urbano della telefonia ha avuto nell'ultimo decennio un notevolissimo sviluppo relativamente [...] normali (escluse cioè le linee cui fanno capo molti apparecchi derivati) presentano, nel periodo di massimo traffico, 'Italia, è stata introdotta la diffusione di programmi radiofonici mediante la rete telefonica con frequenze vettrici dell'ordine ...
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Giornalismo
DDenis Hamilton
di Denis Hamilton
Giornalismo
sommario: 1. Natura, importanza e compiti del giornalismo. 2. Il giornalismo e il suo pubblico. Il gusto popolare. 3. Il giornalismo e i mutamenti [...] i giornali si potevano vendere facilmente, lo stesso non poteva dirsi dei programmi radiofonici. La riscossione di una royalty sulla vendita di apparecchi riceventi (il sistema con il quale cominciò l'antenata della British Broadcasting Company ...
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radiofonico
radiofònico agg. [der. di radiofonia] (pl. m. -ci). – Che concerne la radiofonia: apparecchio r.; stazione r.; effettuato per mezzo della radiofonia: trasmissione r.; messaggio radiofonico. ◆ Avv. radiofonicaménte, per mezzo della...
centrale
agg. e s. f. [dal lat. centralis, der. di centrum «centro»; l’uso sostantivato si ha per ellissi di sede, officina e sim.]. – 1. agg. a. Del centro, che costituisce il centro: punto, parte, idea, problema centrale. b. In geografia,...