Dottore della Chiesa (Bagnoregio 1217 circa - Lione 1274). Entrò nell'ordine francescano nel 1243, dopo aver frequentato la facoltà delle arti a Parigi; seguirono gli studî teologici, dapprima sotto Alessandro [...] l'elezione di Gregorio X, nel 1272 nel capitolo generale di Lione (non di Pisa) riprese vigorosamente a combattere l'averroismo e l'aristotelismo in genere. Nel 1273 fu creato cardinale vescovo di Albano e collaborò col papa nel preparare il concilio ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Oreste Bazzichi
Teologo più che filosofo, uomo d’azione e di contemplazione, Bonaventura riunisce lo spirito indagatore di sant’Agostino con l’affettività avvincente e l’ardore serafico di san Francesco, il cui misticismo sperimentale egli traduce in prospettiva teoretica. Il suo sistema filosofico-teologico-mistico ... ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Gian Carlo Garfagnini
Ministro generale dell’ordine dei frati minori, Bonaventura è noto, oltre che per la sua statura intellettuale di teologo e mistico, anche come una sorta di secondo fondatore dell’ordine, poiché a lui si devono le Constitutiones Narbonenses e soprattutto la stesura della biografia ... ...
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Filosofo e teologo (Bagnoregio, Viterbo, 1217 ca
Lione 1274), dottore della Chiesa e santo.
Vita e opere
Entrò nell’ordine francescano nel 1243, dopo aver frequentato la facoltà delle arti a Parigi; seguirono gli studi teologici, dapprima sotto Alessandro di Hales, al quale B. rimase sempre devoto. ... ...
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F. Colalucci
B., al secolo Giovanni Fidanza, nacque a Bagnoregio intorno al 1217. Nel 1234 entrò nell'Ordine minoritico a Parigi e fu affiliato alla provincia romana; sempre a Parigi compì gli studi teologici conseguendo il titolo di magister cathedratus. Ministro generale dell'Ordine dal 1257, nel ... ...
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Sofia Vanni Rovighi
D. gli fa pronunciare l'elogio di s. Domenico (Pd XII 31-105), come aveva affidato a s. Tommaso d'Aquino l'elogio di s. Francesco (XI 43-117) e, come s. Tommaso aveva fatto seguire all'elogio di s. Francesco alcuni rimproveri ai domenicani venuti dopo il loro fondatore, così B. ... ...
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Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 11 (1969)
Raoul Manselli
Nacque a Civita di Bagnoregio, nella Tuscia romana, da un medico di elevata condizione familiare, Giovanni di Fidanza, e da Maria di Ritello. Battezzato col nome paterno, Giovanni, trascorse i primi anni della sua vita nella città natìa.
Una tradizione vorrebbe la famiglia di B. legata ... ...
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Cardinale e dottore della Chiesa. Nacque nel 1221 o 1222 in Bagnorea (Bagnoregio), fra Viterbo e Orvieto. Non sappiamo dove B. abbia ricevuto la prima istruzione; Francesco da Fabriano (morto nel 1322) ci dice che terminò a Parigi lo studio delle arti liberali. Forse nel 1238, ma più probabilmente solo ... ...
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BIANCHI, Giovanni di Nicolò (Giovanni di Nicolò da Venezia, detto il Bianco)
Franco Cardini
Nacque nel 1439 non a Firenze - come fu detto fin dal sec. XVII, a partire dal Bocchi - bensì a Venezia, come [...] 'insegnamento di Gaetano da Thiene, allievo anch'egli di Paolo Veneto e come e più di questi mirante a conciliare averroismo e cristianesimo. Quindi, il B. dovrebbe essere stato condiscepolo del di lui più famoso Nicoletto Vernia.
I primi documenti ...
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ACHILLINI, Alessandro
Bruno Nardi
Nato a Bologna il 20 ott. 1463 (o forse 1461), era figlio di Claudio e fratello di Giovanni Filoteo, nonché prozio del poeta Claudio.
Laureato nella patria università [...] , pp. 37-49; B. Nardi, Sigieri di Brabante nel pensiero del Rinascimento italiano, Roma 1945, pp.45-90; Id., Appunti sull'averroista bolognese A.A., in Giorn. critico d. filosofia ital., XXIII (1954), pp. 67-108 (questi due scritti sono riuniti nel ...
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EGIDIO da Viterbo
Germana Ernst
Simona Foà
EGIDIO da Viterbo. – Nacque a Viterbo tra l'estate e l'autunno del 1469 da Lorenzo Antonini e Maria Del Testa. Il nome di famiglia non era pertanto Canisio, [...] , oltre che "barbare", irrimediabilmente in conflitto con la religione. Primo frutto della sua ostilità nei confronti dell'averroismo fu l'edizione di tre testi, fino allora inediti, redatti da uno dei più rinomati teologi scolastici agostiniani ...
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ALIGHIERI, Dante
Siro A. Chimenz
Nacque a Firenze nel 1265, entro il periodo in cui il sole è nella costellazione zodiacale dei Gemelli - come egli stesso ci fa sapere (Par. XXII, vv. 112-117) -, cioè [...] di E. G. Parodi, La Monarchia, in Dante, La vita, Le opere..., cit., e Del concetto dell'Impero in Dante e del suo averroismo, in Bullett. d. Soc. dantesca ital., XXVI (1919), di G. Solari, Il pensiero politico di Dante, in Riv. stor. ital., n.s., I ...
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BACCILIERI (Bacilieri, de Bazaleriis), Tiberio
Cesare Vasoli
Nato a Bologna, forse nel gennaio del 1461, studiò filosofia nell'università della sua città natale, sotto la guida dell'averroista Alessandro [...] 1511. Non risultano sufficientemente provate le notizie relative ad un suo periodo d'insegnarnento a Treviso e a Ferrara.
Averroista, come il suo maestro dal quale accettò le note tesi sigeriane sull'unicità dell'intelletto, le influenze dei corpi ...
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Michele Scoto
Piero Morpurgo
Magister, traduttore arabo-latino, filosofo, enciclopedista, astrologo, scienziato, nacque intorno al 1190; forse discendente della famiglia degli Scott di Balwearie presso [...] of Bologna: An Addendum, ibid., 9, 1974, pp. 125-129.
R. Manselli, La corte di Federico II e Michele Scoto, in L'Averroismo in Italia. Atti del Convegno dell'Accademia Nazionale dei Lincei (Roma, 18-20 aprile 1977), Roma 1979, pp. 63-80 (rist. in Id ...
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GENTILE da Cingoli
Sonia Gentili
Ignoriamo l'anno di nascita, che potrebbe essere collocato intorno alla seconda metà del XIII secolo, mentre la città d'origine di G. è unanimemente espressa, in sintagma [...] di un Tractatus de arte et modo disputandi, e di un De fallaciis.
Ignota è la data di morte di Gentile. Urbano Averroista nella sua Expositio commentarii Averrois super Physicam, risalente al 1334 lo menziona come già morto.
Edizioni delle opere di G ...
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BOCCADIFERRO, Ludovico
Antonio Rotondò
Nacque a Bologna da antica e illustre famiglia nel 1482, figlio del giureconsulto Girolamo e della imolese Apollonia Nordolia.
Poco si sa della sua prima giovinezza [...] attua tutta la potenzialità e lo conduce alla "foelicitas", cioè al grado più alto che l'intelletto può, secondo gli averroisti, raggiungere.
In tutti gli scritti del B. ricorre il riferimento costante alle opere di Platone. Il Camozzo testimonia che ...
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Filosofo (Figline Valdarno 1433 - Careggi 1499). Autore di un ampio lavoro di traduzione e di commento dell'opera di Platone, di Plotino e degli scritti ermetici, fece conoscere alla cultura europea un [...] del F. mostra immediatamente le sue fonti. All'aristotelismo della scolastica (soprattutto della tarda scolastica), all'averroismo e in particolare agli esiti naturalistici della tradizione aristotelica, il F., attraverso la vastissima sua opera di ...
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averroismo
s. m. [der. di Averroè, adattam. occidentale del nome arabo (Abū l-Walīd Muḥammad) Ibn Rushd]. – La dottrina del filosofo e scienziato arabo di Spagna Averroè (1126-1198) e dei suoi seguaci. Più in partic., corrente della filosofia...
averroista
s. m. (pl. -i). – Seguace del filosofo arabo Averroè (v. averroismo); in partic., denominazione degli scolastici rappresentanti dell’averroismo latino.