Umanista (n. Lonigo 1412 - m. 1500 circa). Allievo di Vittorino da Feltre e quindi, a Venezia, di M. Crisolora, insegnò poi eloquenza a Treviso, Vicenza, presso la corte di Mantova e infine, sembra, a [...] Venezia. Gli si devono numerose edizioni commentate di classici latini (Cicerone, Lucano, Lucrezio, Quintiliano, Ovidio), traduzioni dal greco e varie operette di grammatica, retorica, metrica. ...
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Storico greco. Nacque a Cime nell'Eolide, forse intorno al 400 a. C. La sua vita ci è quasi ignota. Sappiamo solo che visse a lungo in Atene. Molte testimonianze antiche, a partire da Cicerone, lo dicono [...] discepolo di Isocrate. Certo subì largamente, nello stile e nel pensiero, l'influsso isocrateo. Di dubbio valore però sono gli aneddoti secondo cui Isocrate lo avrebbe consigliato ad occuparsi di storia ...
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FROUMUNDO (Froumundus) di Tegernsee
Filippo Ermini
Grammatico benedettino, nato nel 960 e morto verso il 1030. Visse e insegnò nel monastero di Tegernsee, ove ebbe numerosi discepoli, che addestrò nell'interpretazione [...] dei classici e nella metrica. Trascrisse e corresse le opere di Cicerone, di Orazio, di Stazio, di Giovenale, di Persio e di Boezio, di cui commentò il De consolatione philosophiae. Compose anche brevi poemi per esercizio di stile e di metro; e dalla ...
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Umanista (Borgo Valsugana o Levico 1375 o 1376 - Padova tra il dic. 1446 e il genn. 1448), proveniente da una famiglia Rizzi residente a Levico. Fu notaio dei Carraresi, poi (dal 1415 circa) nella cancelleria [...] del Comune di Padova. Commentò alcune orazioni di Cicerone (1413); nel 1419 compose la Catinia, dialogo in latino spigliato e popolaresco, più tardi volgarizzata da autore ignoto e pubblicata nel 1482; in seguito scrisse opere morali e sei libri ...
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Scrittore (n. Milano o Piacenza 1512 circa - m. forse Milano 1560). Viaggiò per l'Italia e per altri paesi d'Europa al servizio di varî protettori. Bizzarro e paradossale, portò nel campo umanistico la [...] parodia e lo scetticismo: scrisse, così, un'invettiva contro Cicerone e insieme una sua difesa (1534); Paradossi e una confutazione di essi (1543); una Sferza di scrittori antichi e moderni e una ritrattazione (1550); e parecchie altre opere analoghe ...
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Nome di due personaggi romani: 1. Tribuno della plebe nell'anno 90 a. C., legato di Silla contro il re Mitridate nell'84, fu console nel 76, proconsole della Macedonia nel 75-73 e vincitore dei Traci e [...] dei Dardani: più tardi appoggiò Cicerone contro Catilina, difese Clodio, e fu avversario di Cesare. Morì nel 53. 2. Figlio del precedente, difensore anche lui di Clodio, di cui sposò la vedova Fulvia (52 o dopo), fu tribuno della plebe nel 50 a. C.; ...
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Moglie (m. 40 a. C.) di Marco Antonio. Aveva in precedenza sposato il tribuno Clodio e, dopo la sua morte (52), Gaio Scribonio Curione, che morì a sua volta nel 49. Fu coraggiosa collaboratrice del triunviro; [...] ebbe notevole influenza nella decisione sulla sorte di Cicerone. In seguito al cattivo esito della guerra di Perugia per la quale si era molto prodigata (primavera 40), fuggì in Grecia dove morì. ...
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Poeta latino (sec. 3º-2º a. C.) di palliate; ricordato da Varrone prima di Attilio e di Cecilio Stazio per l'abilità nel rendere il pathos; e Volcacio Sedigito gli dà nel suo canone l'8º posto, fra Turpilio [...] e Luscio Lanuvino. Si hanno solo due frammenti, conservati da Cicerone. ...
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HALM, Karl Felix
Filologo classico, nato a Monaco il 5 aprile 1809, ivi morto il 5 ottobre 1882, dopo essere stato dal 1856 direttore della Staatsbibliothek e professore in quell'università. È noto il [...] suo rifacimento, insieme col Baiter, della grande edizione di Cicerone dell'Orelli, in cui curò le orazioni e gli scritti filosofici (1854-62). Fu inoltre dotto e coscienzioso editore di testi dell'età imperiale: Tacito, 1850; Floro, 1853; Eutropio, ...
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CHIAPPINI, Filippo
Paolo Petroni
Nacque il 6 nov. 1836 da Francesco e Margherita Bosisio, nel cuore della vecchia Roma, dove il padre aveva una bottega di barbiere, vicino alla piazza in cui è la statua [...] di Pasquino. Conosciuto come il Cicerone dei barbieri per la sua capacità di parlare con spirito, di scrivere epigrammi e pasquinate anche in latino, cosa che l'aveva posto sotto l'attenta vigilanza di spie e sbirri papalini, il padre educò all' ...
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cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...
ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...