effetto
In D. è termine tecnico della dottrina della causa nella maggior parte delle occorrenze, e designa ciò che è prodotto dall'azione causale, il risultato e il compimento di essa.
Il latino effectus [...] (da efficere), entrato abbastanza tardi nell'uso (da Cicerone e Varrone in poi), denotava originariamente sia l'atto del fare che il prodotto dell'atto; nel linguaggio filosofico, in correlazione a ‛ causa ', ha designato il prodotto della causa. ...
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ronzino
Lucia Onder
. In antico francese il termine ebbe il valore di " stallone, cavallo da combattimento o da caccia "; con tale significato compare in Fiore CCXVII 1 Venusso sì montò sus'un ronzino [...] / corsiere, ch'era buon da cacciagione, / e con sua gente n'andò a Cicerone.
Il diminutivo ronzinuzzo in Rime dubbie VI 7 è inserito in un contesto di rime suffissali in -uzzo e -uzza (v. SENNUCCIO, LA TUA POCA PERSONUZZA). ...
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Filologo (Naumburg 1632 - Utrecht 1703); dedicatosi agli studî classici e umanistici sotto l'influenza di Gronovius, fu prof. di eloquenza a Utrecht (dal 1662). Curò edizioni di Lucano, Svetonio, Catullo, [...] Tibullo, Properzio, Floro e Giustino; ma la sua principale opera filologica è l'edizione delle lettere di Cicerone (6 voll., 1676-99). Assai note alcune raccolte di testi, come il Thesaurus antiquitatum et historiarum Italiae, portato a termine da P. ...
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Figlio del precedente, sotto il quale militò in Asia (83-81 a.C.); fu legato di Lucullo nella terza guerra mitridatica, pretore (65), console (62); nelle elezioni per il consolato fu accusato di broglio, [...] ma fu in seguito assolto nel processo nel quale ebbe difensori Crasso, Ortensio e Cicerone. Legò il suo nome alla lex Licinia Iunia sulla notificazione delle proposte di legge. ...
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Nel linguaggio comune equivale a sentimento di affetto, meno intenso della passione. In senso filosofico comprende invece ogni fenomeno passivo della coscienza. S. Agostino nel De civitate Dei (IX, 4) [...] considera i termini perturbationes (Cicerone), affectus, affectiones come sinonimi di passiones. Per Spinoza invece affezioni sono i modi della sostanza (Per modum, intelligo substantiae affectiones: Ethica, I, def. V). Di qui l'estensione successiva ...
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LE SIGNERRE, Guillaume
Tammaro De Marinis
Tipografo del sec. XV, nato a Rouen, figlio di Pierre, architetto e scultore.
Il suo nome è legato alla prima edizione del celebre libro di Franchino Gaffuri, [...] Practica Musicae (Milano, settembre 1496), e alla 1ª ed. delle opere complete di Cicerone, pubblicate a cura di Alessandro Minuziano nel novembre 1498. Dal colophon di uno Specchio dell'Anima, tradotto da Ludovico Besalù, del 24 marzo 1498, sappiamo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Graecia capta: collezionismo e saccheggio
Giuseppe Pucci
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’espansionismo imperialistico di Roma ha come [...] e il politico. Ma in privato la musica cambia, e nelle lettere che scrive ad Attico, che vive ad Atene, lo stesso Cicerone non smette di assillare l’amico perché gli compri delle opere d’arte adatte a decorare la villa di Tuscolo. Paga migliaia di ...
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Il termine anfibologia indica ogni espressione che presenti almeno due significati diversi. La figura retorica corrispondente, detta anfibolia, è chiamata nella latinità anche ambiguum e ambiguitas (Lausberg [...] trasmissione, e altri sintagmi di questo tipo, ammettono almeno due significati a seconda della diversa codifica grammaticale.
Cicerone, Marco Tullio (1992), La retorica a Gaio Erennio, a cura di F. Cancelli, Milano, Arnoldo Mondadori.
Quintiliano ...
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CORINTHIARIUS
I. Calabi Limentani
Corinthiarius (aerarius c. o faber c.) era chiamato l'artefice o il mercante del cosiddetto aes corinthium, qualità di bronzo che ebbe una straordinaria moda in Roma [...] alla fine della Repubblica e durante i primi due secoli dell'Impero: da Cicerone a Plinio i corinthia stanno al vertice dei prezzi degli oggetti della toreutica. L'episodio di Petronio che loda il suo vasellame autentico corinzio perché fatto da un ...
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marinaio [plur. marinari]
Eugenio Ragni
Nell'occorrenza di Cv IV XXVIII 3 (lo buono marinaio, come esso appropinqua al porto, cala le sue vele, e soavemente, con debile conducimento, entra in quello) [...] il vocabolo è inserito nella similitudine con la quale D., ripetendo esplicitamente Cicerone (Senect. IX 70 " quo propius ad mortem accedam, quasi terram videre videar aliquandoque in portum ex longa navigatione esse venturus "), vuol mettere in ...
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cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...
ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...