Compilatore latino (4º-5º sec. d. C.) di un lessico geografico con notizie storiche e mitologiche sui luoghi ricordati da Virgilio, Lucano e in parte da Silio Italico e Ovidio; il titolo è Vibii Sequestris [...] de fluminibus fontibus lacubus nemoribus paludibus montibus gentibus per litteras; ma forse V. S. è uno pseud. attinto alla Pro Cluentio, 25, di Cicerone, o solo il Sequester è un'aggiunta fatta in ricordo del passo ciceroniano. ...
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NICOMACO (Νικόμαχος, Nicomachus)
Ciro Drago
Pittore greco, vissuto al tempo di Cassandro, re di Macedonia. Al pari di Apelle, di Echione e di Melanzio, è da Plinio ricordato tra i clarissimi pictores; [...] egli usò i colori soliti a essere adoperati nel sec. IV, e cioè il bianco, il giallo, il rosso e il nero. Cicerone afferma che nell'arte di N. ogni elemento tecnico aveva raggiunto già la sua perfezione. N. fu velocissimo nel dipingere, senza che la ...
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VALERIO Flacco, Lucio (L. Valerius C. f. L. n. Flaccus)
Alfredo Passerini
Console nell'86 a. C. Edile curule nel 99, fu processato da un certo C. Apuleio Deciano, amico del tribuno, ucciso l'anno prima [...] dalla nobiltà, L. Apuleio Saturnino: l'inimicizia si trasmise ai rispettivi figli, cui si riferisce la Pro Flacco di Cicerone. Sostenitore dei populares, nell'87 (era già stato pretore), comandando il presidio di Ostia, sembra che abbia consegnata la ...
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virtu
virtù
Il termine non ebbe originariamente quel significato specificamente morale che ha avuto in seguito nelle dottrine filosofiche e religiose. Il termine greco ἀρετή e quello latino virtus stanno, [...] a indicare una particolare capacità o una condizione di eccellenza. Per Omero è la v. militare, cioè coraggio e destrezza, Cicerone fa derivare virtus da vir («uomo») e la identifica con la fortitudo («forza d’animo»), chiamata a sostenere due ardui ...
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speculare
Emilio Pasquini
Etimologicamente, allotropo dotto di ‛ specchiare ' (ma in quel senso adibito solo nell'omologo latino di VE I II 3 speculum, in quo cuncti repraesentantur pulcerrimi acque [...] D. al lessico del Convivio; non recupera, come farà in Boccaccio, il valore fisico originario (fra Plauto e Cicerone) di " esplorare ", " spiare ", restando invece ancorato all'estensivo " scrutare o indagare con la mente ", " considerare nell'animo ...
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AHALA, Servilio (C. Servilius Ahala)
A. Longo
Magister equitum nel 439 a. C., uccise Spurio Melio che mirava alla tirannide e che era stato citato in Senato da Cincinnato, dittatore per la seconda volta. [...] Il pugnale nascosto sotto l'ascella gli valse il soprannome. L'episodio è certamente in gran parte leggendario.
Sappiamo da Cicerone (Phil., ii, 11), che M. Bruto (il cesaricida) che era stato adottato da Q. Servilio Cepione, teneva nel suo atrio il ...
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Poligrafo (Venezia 1508 - ivi 1568). Lavorò al servizio dei Giolito per i quali tradusse, commentò, plagiò opere antiche e moderne; cinque commedie (Capitano, Fabrizio, Marito, Ragazzo, Ruffiano) e le [...] nella lirica, scrisse rime, tragedie, poemetti mitologici e biblici, tradusse e imitò Virgilio, Ovidio, Catullo, Orazio, Cicérone, ecc. Notevoli, nel quadro delle polemiche intorno alla lingua, le sue Osservazioni sulla volgar lingua (1550). L ...
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MARMORALE, Vincenzo (Enzo V.)
Filologo e critico, nato a Paduli (Benevento) il 13 aprile 1901, prof. dal 1942 di lingua e letteratura latina all'università di Catania, poi di Genova, attualmente (dal [...] e direttore del Giornale italiano di filologia.
Oltre a varî articoli, saggi e commenti, specialmente a opere filosofiche di Cicerone, alla sua Storia della letteratura latina (8ª ediz., Napoli 1954), e ai suoi importanti studî su Petronio (Petronio ...
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Filologo classico, nato il 4 agosto 1707 a Tennstedt, morto l'11 settembre 1781 a Lipsia. Collega e successore di J. M. Gesner nella cattedra d'eloquenza della Thomasschule di Lipsia (1756-70) e dal 1759 [...] in Germania. Ma della sua opera di editore e di filologo merita particolare ricordo solo l'edizione di Cicerone (1739, Suppl. 1777) e il dizionario ciceroniano (Clavis ciceroniana, Halle 1777), in cui l'E. si mostra sicuro conoscitore dello stile di ...
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PLOZIO Gallo (L. Plotius Gallus)
Massimo Lenchantin De Gubernatis
Amico di C. Mario, aprì per primo una scuola di retorica latina in opposizione all'abitudine invalsa in Roma di porre la lingua e la [...] degli studî d'eloquenza. La riforma caldeggiata, anche per motivi politici, dal partito democratico, ebbe grande successo, come attesta Cicerone (cfr. Suet., De rhet., 2). P. non partecipò alle lotte forensi, ma, a guisa dei logografi greci, scrisse ...
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cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...
ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...