MINERVA (Minerva)
F. Coarelli
Divinità italica, assimilata all'Atena greca. In origine, con tutta probabilità, non faceva parte del pantheon delle divinità indigeti. Il suo nome, infatti, non appare [...] est, Ovid., Fasti, iii, 839). Fra le soluzioni proposte fin dall'antichità, è da respingere senza altro quella di Cicerone (De nat. deorum, ii, 67: ... Minerva autem, quae vel minuere, vel minaretur) mentre si avvicinano probabilmente al vero quelle ...
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prossimitade
. Vale " vicinanza ", in senso spirituale e affettivo; quindi " affinità: non solamente di lei [la donna-Filosofia] era così disideroso, ma di tutte quelle persone che alcuna prossimitade [...] D. vuoi illustrare lo stretto vincolo che lega l'uomo a lo volgare proprio; quindi, dato per certo - sull'autorità di Cicerone e di Aristotele - che naturalmente la prossimitade e la bontade sono cagioni d'amore generative (I XII 3), ne deduce che ...
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Storico (Basilea 1818 - ivi 1897). Dopo aver studiato teologia, per volontà del padre, seguì all'univ. di Berlino i corsi di J. G. Droysen, L. Ranke, A. Boeckh. Intraprese nel 1846 il primo viaggio in [...] des Grossen, 1852). Dall'insegnamento di storia dell'arte tenuto (1855-1858) presso il Politecnico di Zurigo nacque Der Cicerone (1855), introduzione al godimento delle opere d'arte italiane imperniata sulla figura di Raffaello. Nel 1858 cominciò a ...
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Vaso usato nell'antichità per attingere i liquidi dai grandi recipienti (v. attingitoio). Sembra che in Roma la capeduncola fosse già scomparsa dall'uso comune alla fine della repubblica, e che fosse stata [...] conservata solo come arnese sacro per le cerimonie religiose. Cicerone (De nat. deor., III, 17) ne parla come di un antico istrumento che rammentava età rudi, ma nobili, e perciò più caro agli dei che non i nuovi vasi preziosi. Monete coniate in ...
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STELLATE, CAMPO
Giuseppe Lugli
Il campus Stellas agri Campani era situato fra le città di Sinuessa e Capua; è nominato per la prima volta in Livio (IX, 44) a proposito degli avvenimenti del 305-304 [...] nel Sannio con due eserciti, onde vi fu combattuta un'aspra battaglia (Liv., X, 31, 7). Era un terreno particolarmente fertile perché Cicerone ne fa due volte parola nelle orazioni De lege agraria (I, 20; II, 85) e Cesare lo assegnò, insieme con una ...
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Taide
Manlio Pastore Stocchi
Etera ateniese (sec. IV a.C.), cui furono attribuite imprese e fortune che ne favorirono la fama leggendaria e determinarono l'assunzione del suo nome con valore antonomastico, [...] una fonte intermedia; e prevale ora tra i dantisti l'opinione che questa fonte sia da riconoscere nel De Amicitia di Cicerone, operetta familiare a D. e citata già da Pietro nella seconda e terza redazione del suo commento (sia pure come elemento ...
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Lachesi (Làchesis)
Giorgio Padoan
Una delle tre Moirai greche, dee del destino che i Latini identificarono nelle loro Parche (all'origine, dee della nascita): Cloto (la filatrice) fila lo stame che rappresenta [...] ciascuno il proprio destino; Atropo (l'inesorabile) lo recide, decretando così la morte.
Figlie dell'Erebo e della Notte (cfr. Cicerone Nat. deor. III XVII 44), le tre deità infere rappresentano dunque il destino che decide della vita di ogni uomo, e ...
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IDIOTAE
G. Becatti
− Nella società romana già dal I sec. a. C. si era creata una cerchia di collezionisti, di amatori, di intenditori di opere d'arte che davano giudizî, facevano attribuzioni, dicevano [...] che Verre, che si credeva un grande e fine conoscitore nel campo dell'arte, chiamava idiotae, cioè ignoranti, rozzi, come dice Cicerone (In Verr., ii, iv, 2, 4). Lo stesso termine adopera Vitruvio per i profani in architettura (vi, 8, 10).
Bibl.: Per ...
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Tipografo in Ingolstadt (m. 1511), attivo a Milano dal 1477 (il primo prodotto è il Virgilio del 1478). Fu associato con Ulrich Scinzenzeler fino al 1488. L'officina fu assai attiva, ma la qualità delle [...] del Messale Romano 1480, 1481, 1482) e i testi giuridici; non mancano però le edizioni di classici latini (oltre a Virgilio, Sallustio, Svetonio, Cicerone, Giustino, Apuleio, Lucano) e le opere in volgare (come il Filocolo di Boccaccio, 1478). ...
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MAJORAGIO, Marcantonio
Giuseppe Toffanin
Si chiamava Antonmaria Conti, ma prese nome dalla piccola terra del Milanese ove era nato nel 1514. Datosi agli studî umanistici che contemperò con quelli giuridici, [...] reagì con l'Antiparadoxon libri VI (Lione 1546). Gli rispose il Nizzoli, spirito più penetrante, entusiasta anche lui di Cicerone, propugnando una più giusta valutazione storica di questo e una più sagace distinzione fra il pensatore e il prosatore ...
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cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...
ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...