Città dell'interno della Sicilia che una leggenda dice colonizzata in età antichissima dai Cretesi venuti in Sicilia a riprendere Dedalo e che sarebbe diventata famosa per il culto delle Dee Madri. Storicamente [...] tiranno di Apollonia, Leptine. Nella seconda guerra punica tenne per Cartagine e fu, quindi, punita da Marcello. Ai tempi di Cicerone è annoverata fra le civitates decumanae: il suo tempio subì depredazioni da parte di Verre. La località di Engio non ...
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ZUMPT, Karl Gottlob
Filologo, nato il 20 marzo 1792 a Berlino, morto il 25 giugno 1849 a Karlsbad. Fu professore di scuola media dal 1812 al 1827 e da questa data professore di letteratura latina nell'università [...] classici. Curò inoltre edizioni critiche di Quintiliano (Lipsia 1831), di Quinto Lurzio (Berlino 1826; Brunswick 1846), di Cicerone. Altre opere: Annales veterum regnorum, ecc. (Berlino 1819); Über den Stand der Bevölkerung und die Volksvermehrung im ...
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LATOMUSI, Bartholomaeus
Joseph Engert
Insigne umanista cattolico, nato ad Arlon (Lussemburgo) verso il 1485, morto a Coblenza il 3 gennaio 1570. Nei documenti relativi alla sua gioventù viene chiamato [...] a Friburgo in Brisgovia; insegnò a Colonia, Lovanio, Treviri, e dal 1533 a Parigi con gran successo, illustrando soprattutto Cicerone. Nel 1539-40 visitò l'Italia; nel 1542 si stabilì a Coblenza. Ivi si oppose energicamente, anche con scritti, all ...
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MANILIO, Gaio
Francesco Arnaldi
Tribuno per il 66, legò il suo nome alla famosa lex de imperio Cn. Pompei. Altra legge, de libertinorum suffragiis, aveva proposto già nel dicembre del 67, appena entrato [...] osservanza dei termini legali. Appena uscito di carica fu accusato de repetundis. Il processo, rinviato al 65, e in cui Cicerone avrebbe dovuto difenderlo, fu interrotto con la violenza: ma al processo de maiestate, che ne seguì, M. fu condannato in ...
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Scienza greco-romana. Epistemologia e teorie della Natura nell'eta ellenistica
David Sedley
Epistemologia e teorie della Natura nell'età ellenistica
La filosofia ellenistica
Nel IV sec. a.C. Aristotele [...] e così via tutti i corsi d’acqua fino alle pozzanghere. Dove si situava, secondo gli stoici, la linea di demarcazione? Cicerone, a sostegno del punto di vista della Nuova Accademia, generalizza l’obiettivo di tali critiche:
La Natura è quella che non ...
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DELLA SCALA (Scaligero), Giulio Cesare
Giorgio Patrizi
Sul luogo di nascita del D. e sul suo stesso nome è stato vivo, a lungo, un dibattito critico teso a far luce sulla reale identità di un letterato [...] polemiche svolte contro Erasmo da altri letterati.
Come si è detto, anche Etienne Dolet aveva preso posizione nella disputa a favore di Cicerone, ma il D. non poteva gradire la cosa in quanto già da tempo si era dimostrato ostile a Dolet. Nel 1532 ...
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Corrente filosofico-giuridica fondata su due principi: l’esistenza di un diritto naturale (conforme, cioè, alla natura dell’uomo e quindi intrinsecamente giusto) e la sua superiorità sul diritto positivo [...] conformarsi le leggi positive: tale idea era presente in Aristotele, venne sviluppata dagli stoici, fissata in modo classico da Cicerone e ripresa da Tommaso. Nel mondo moderno il g. pone invece l’accento sull’aspetto soggettivo del diritto naturale ...
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Storico romano (n. 118 a. C. circa - m. Creta 67 a. C.). Nel 78 fu praetor urbanus, poi propretore in Sicilia; prese parte alla guerra contro i pirati come legato di Pompeo, ma cadde malato e morì a Creta. [...] molti ma brevi frammenti. Sallustio, lodando l'arte di S., ne biasimava la parzialità, ciò che sembra confermato da Cicerone, che pur considerava S. un grande storico per l'acutezza dell'indagine. Tradusse liberamente in lat. le Favole Milesie ...
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Conversazione o conferenza diretta dagli antichi filosofi a un pubblico più vasto di quello ristretto della scuola, e pertanto di tono più popolare e rivolta con preferenza a questioni di etica. Iniziata [...] (3° sec. a.C.) i cui scritti sono conosciuti però soltanto attraverso citazioni di scrittori posteriori. Fra i latini, Cicerone allude a trattati popolari di morale, mentre Orazio nelle sue satire ne ripete le caratteristiche. Con l’influsso della ...
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Prelato (Burgos 1384 - Villasandino, Burgos, 1456), figlio, nato prima dell'abiura, del rabbino convertito Paolo di Santa Maria, vescovo di Cartagena poi di Burgos; fu decano a Santiago (1417) e Segovia [...] (1434), vescovo di Burgos (1435); figura eminente dell'episcopato spagnolo, umanista e traduttore di classici (tradusse opere di Cicerone e Seneca; completò inoltre la versione, già avviata da Pietro López de Ayala, del De casibus virorum illustrium ...
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cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...
ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...