Poetessa statunitense (Ilford 1923 - Seattle 1997). Crebbe in un ambiente familiare colto e cosmopolita, che ne favorì l'eclettica educazione alla letteratura e alla danza; visse l'esperienza della guerra [...] come infermiera a Londra. Dopo aver pubblicato il primo volume di versi (The double image, 1946), nel 1948 lasciò l'Inghilterra per stabilirsi negli USA, dove insegnò letteratura in varie università. Il ...
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Poeta e giurista (Tisbury, Wiltshire, 1569 - Londra 1626). Occupò varie cariche pubbliche. La sua Orchestra (1596) è un bizzarro poema sull'antichità e universalità della danza. Ispirazione più matura, [...] temperata di raziocinio, è in Nosce te ipsum (1599), sull'immortalità dell'anima ...
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Questo nome è l'anagramma di Jehan Tabourot, il quale, secondo le più recenti ricerche, pare fosse un ecclesiastico (ordinato prete nel 1530, nominato canonico di Langres nel 1574) studiosissimo della [...] parole). Per queste melodie (vi sono esempî di pavane, gagliarde, correnti, allemande, branles, gavotte e di molti altri tipi di danza) e per le istruzioni sul modo di suonare pifferi e tamburi, il trattato (che contempla anche altri argomenti, tra i ...
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Il greco χορός, propriamente designante la danza o l'insieme dei danzanti e poi il canto da cui le danze erano accompagnate, significò in qualche caso anche il luogo dove le danze stesse avvenivano. Parallelamente, [...] il gruppo delle fanciulle, dal quale si leva, a coro, il canto dell'epitalamio, e quello dei giovani, che si muove in danze al suono di flauti e di lire. Altri documenti di questi esordî della coralità ellenica si trovano inoltre in passi dell'inno ...
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Ballerino e coreografo (Napoli 1795 - Cernobbio 1878). Come danzatore esordì giovanissimo a Marsiglia e fu poi a Londra e a Milano. Dal 1837 fu direttore dell'accademia di danza del teatro alla Scala di [...] ballerini e coreografi italiani. Come coreografo compose circa 90 balli. Fu autore di numerose opere di storia e teoria della danza, fra cui particolarmente notevoli Traité élémentaire, théorique et pratique de l'art de la danse (1820), The code of ...
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HEBENSTREIT, Pantaleon
Francesco Vatielli
Musicista, nato a Eisleben nel 1667 (o 69), morto a Dresda il 15 novembre 1780. Fu dapprima violinista e maestro di danza a Lipsia. Nel decennio 1690-1700 si [...] diffuse la sua rinomanza per aver egli perfezionato il Dulcimer (sorta di salterio o cembalo; v. clavicembalo), sul quale dava concerti molto celebrati, e in uno di questi concerti a Parigi nel 1705 riuscì ...
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Tipo di composizione musicale di carattere elegante e di andamento sinuoso. Fra gli autori di a. per pianoforte figurano R. Schumann e C. Debussy.
Nella danza accademica, figura che richiede un allungamento [...] trasversale del corpo: una gamba rimane appoggiata a terra mentre l’altra è sollevata e tesa all’indietro; le braccia sono generalmente allungate nella linea disegnata dalla gamba sollevata e dal corpo ...
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Danzatore e coreografo (Reichenberg, Boemia, 1902 - Gümligen, Berna, 1968). Allievo di Mary Wigman, svolse la sua attività sia in compagnie di balletti, sia come solista, creando un personale tipo di danza, [...] ricco di suggestioni tragiche, allegoriche, comiche, grottesche. Fu anche insegnante di danza in Europa e in America. ...
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FOKIN, Michail Michajlovič
Gino TANI
Coreografo e danzatore, nato a Pietroburgo il 26 aprile 1880, morto a New York il 22 agosto 1942. Studiò la danza alla scuola di N. Volkov, perfezionandosi con Nicolas [...] e non fine, epurato d'ogni sorpassata tradizione accademica; unità d'espressione orchestico-musicale, con l'abolizione delle "suites" di danze e scelta di musiche di alto valore fantastico e dinamico; unità d'azione e di tono - drammatico o lirico ...
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MOLPE (Μόλπη)
F. Canciani
Nome di una menade su un'anfora calcidese proveniente da Vulci e ora al museo di Leida; vi è raffigurata una danza di sei sileni e di sei menadi. Sembra improbabile che M. ricorra [...] anche su una moneta di Abdera, indicata, con un gioco di parole, nel nome del magistrato Molpagoras, che firmò l'emissione.
Bibl.: H. Heydemann, Satyr- und Bakchennamen, in 5. Hall. Winckelmannspr., 1880, ...
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danza
s. f. [dal fr. danse, deverbale di danser «danzare»]. – 1. a. In generale, da un punto di vista antropologico, insieme strutturato di movimenti ritmici del corpo con funzione mimica, simbolica, narrativa, ecc., solitamente associati...
danzare
v. intr. [dal fr. danser, di etimo incerto] (aus. avere). – Eseguire una danza: d. in coppia; i pellirosse danzavano intorno al loro capo; con sign. generico, è meno pop. di ballare: abbiamo danzato tutta la sera. Anche in senso fig.:...