Omeostasi
Alessandra Magistrelli
L’importanza di rimanere identici a sé stessi
L’omeostasi è l’insieme dei meccanismi chimico-fisici, biologici e comportamentali che permettono agli esseri viventi di [...] ’acqua e gli altri gas (anidride carbonica e ossigeno) sono gli stomi, minuscoli pori posti soprattutto nella pagina inferiore della foglia e spesso protetti da peli.
Un altro caso di adattamento omeostatico, come si diceva all’inizio, è quello degli ...
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L’attitudine propria dei viventi a mantenere intorno a un livello prefissato il valore di alcuni parametri interni, disturbati di continuo da vari fattori esterni e interni. All’insieme ordinato dei sottosistemi che compongono l’organismo umano è preposta una rete di sistemi di controllo, il cui intervento ... ...
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Maria Spolidoro
Per omeostasi intendiamo l’insieme dei processi dinamici che consentono agli organismi viventi di mantenere un ambiente interno costante. «Abbiamo un organismo che si è racchiuso nel tepore di una sorta di casa calda. Le variazioni indotte a livello periferico dalle condizioni esterne ... ...
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Attitudine propria degli organismi viventi a mantenere costante il valore di alcuni parametri interni, che tende di continuo a essere modificato da vari fattori esterni e interni. Pressoché tutti i processi fisiologici sono regolati, a ogni livello, da sistemi di controllo a feed-back (➔) che permettono ... ...
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Fiorenzo Conti
Il fisiologo francese Claude Bernard (1813-1878) per primo sottolineò che nei Metazoi esistono due ambienti: l'ambiente esterno, nel quale è posto l'organismo, e l'ambiente interno, nel quale vivono gli elementi che costituiscono l'organismo. L'ambiente interno, rappresentato dal plasma ... ...
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Giancarlo Urbinati
Il termine fu coniato, nel 1929, dal fisiologo statunitense W.B. Cannon per definire l'attitudine propria dei viventi a mantenere intorno a un livello prefissato il valore di alcuni parametri interni, disturbati di continuo da vari fattori esterni e interni. All'insieme ordinato ... ...
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omeòstasi [Comp. di omeo- e stasi] [BFS] Termine introdotto dal fisiologo W.B. Cannon intorno al 1930 per indicare l'attitudine degli organismi viventi, siano essi una singola cellula, un organo, un individuo o una popolazione di individui, a mantenere le proprie caratteristiche al variare della condizioni ... ...
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Alessandro Pilo
. Il termine homeostasis fu per la prima volta introdotto nel 1929 dal fisiologo americano W. B. Cannon e definito come "le reazioni fisiologiche coordinate che mantengono la massima parte degli stati stazionari dell'organismo"; o. ha quindi un significato analogo a quello di regolazione: ... ...
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Pietro Omodeo
di Pietro Omodeo
Omeostasi
sommario: 1. Introduzione. a) Autocontrollo e omeostasi. b) Omeostasi e stabilizzazione. c) Omeostasi ed euristica. d) Aspetti particolari dell'omeostasi dei viventi. e) Termodinamica dei sistemi aperti. f) Criteri espositivi. 2. Struttura logica e operativa ... ...
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Botanica
Uno dei cosiddetti ‘movimenti di curvatura’ di un organo vegetale, definitivo, indipendente da stimoli esterni e quindi autonomo. È determinata da accrescimento (distensione delle membrane cellulari) [...] diverso nelle facce opposte dell’organo. Così le foglie, durante lo sboccio delle gemme, acquistano la posizione orizzontale per maggiore accrescimento della pagina superiore; i peduncoli di alcuni fiori (papavero), da curvati prima dello sboccio, ...
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Nome comune del genere Hyoscyamus delle Solanacee con 11 specie diffuse in Eurasia e in Africa settentrionale, e in particolare di Hyoscyamus niger (v. fig.; chiamato anche g. nero). Questo è un’erba annua [...] boreale; in Italia si trova nei luoghi ruderali; è anche coltivata, perché fornisce foglie e semi medicinali.
In terapia sono state utilizzate soprattutto le foglie di g. (contenenti atropina, iosciamina, scopolamina e altri alcaloidi), con le quali ...
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Botanica
Germoglio assai raccorciato con l’aspetto d’una grossa gemma, di forma spesso ovata, sotterraneo; i b. sono frequenti nelle Monocotiledoni (giacinto, tulipano ecc.). Il fusto del b., chiamato [...] per avere le riserve non nelle squame fogliari, ma nella parte caulinare che s’ingrossa a guisa di tubero mentre le foglie che l’avvolgono rimangono sottili (per es. zafferano, muscari).
Anatomia e medicina
Struttura simile per forma a un b. vegetale ...
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Nome comune della pianta erbacea Pisum sativum (v. .) e del suo legume. Il genere Pisum, della famiglia Fabacee e molto affine a Lathyrus, comprende poche specie, rappresentate da piante annuali, con fusto [...] nano o rampicante, foglie con cirro terminale ramoso, provviste di 1-3 paia di foglioline e di stipole ampie e cuoriformi, fiori in grappoli da 1-3, legumi grandi contenenti 5-10 semi globosi o compressi. Il p. è noto in diverse varietà ben distinte: ...
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Nome dato dagli antichi anatomici alla sostanza bianca del cervelletto, in quanto, con il suo corpo midollare e con le sue diramazioni finemente suddivise a formare l’impalcatura delle varie lamelle, assume [...] una disposizione arborescente che ricorda il disegno delle foglie della tuia o albero della vita. ...
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In farmacia, soluzione contenente i principi attivi di certe piante, che si ottengono distillando acqua in presenza di piante aromatiche o di parti di esse (di qui anche la denominazione di acqua distillata [...] aromatica). Generalmente sono usate radici, rizomi, legno, corteccia, foglie, fiori, semi ecc.; nella distillazione vengono estratti gli oli essenziali, i prodotti aromatici e i principi volatili presenti nelle droghe; gli oli essenziali si separano ...
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Botanica
Tessuto formato da uno o più strati di cellule, sottostante all’epidermide nella foglia, fusto o radice di varie piante. Se ne distinguono 3 tipi: l’i. collenchimatico, presente in piccioli, nervature [...] grandi, prive di cloroplasti, con scarso citoplasma, piene di acqua, trattenuta spesso da mucillagine, presente nelle foglie di vari Ficus e Begonia.
Medicina
Altro nome del tessuto adiposo sottocutaneo. Ipodermite Processo infiammatorio, per lo ...
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trauma In generale, lesione causata da un agente o azione esterna. botanica In alcune piante lo stimolo traumatico può determinare un movimento nastico (traumatonastia), molto evidente per es. nella sensitiva [...] in cui, se si scotta una fogliolina senza toccare la pianta, le altre foglie si abbassano.
La traumatotassi è il movimento dei nuclei delle cellule prossime a una ferita fatta su un organo; il movimento è positivo, perché i nuclei migrano in ...
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Il protrarsi nel tempo per una durata notevole e senza variazioni considerevoli.
Botanica
Si dice persistente un organo che si mantiene sulla pianta per un tempo assai più lungo del normale, per es., [...] persistenti sono quelle che restano verdi per più di un periodo vegetativo; le piante con tali foglie si dicono sempreverdi.
Ecologia
In ecologia di popolazioni, la capacità, da parte di una popolazione, di produrre discendenti per lunghi periodi ...
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foglia
fòglia s. f. [lat. fŏlia, plur. del neutro folium «foglia, foglio», divenuto nel lat. tardo femm. sing.]. – 1. a. Organo fondamentale delle piante cormofite, di forma varia, per lo più appiattita e più o meno espansa, e di colore verde...
fogliare1
fogliare1 agg. [der. di foglia]. – In botanica, di foglia, delle foglie: organi di natura, di aspetto f.; traccia f., il complesso dei fasci vascolari che dalla foglia penetrano nel fusto in corrispondenza della base di essa.