Olfatto e gusto
Giovanni Berlucchi
L'olfatto e il gusto sono definiti 'sensi chimici' perché ci consentono di analizzare le molecole dell'ambiente esterno con le quali veniamo in contatto respirando [...] in alcune specie (per es., nei cinghiali e forse anche nell'uomo) aumenta l'attrazione olfattiva delle femmine verso i maschi. L'importanza degli odori naturali del corpo umano per la comunicazione chimica è stata contrastata fin dall'antichità con l ...
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Funzione sensoriale specifica preposta alla percezione degli odori. Fra i Mammiferi si distinguono specie con o. molto sviluppato (animali macrosmatici) e altre con o. meno fine (animali microsmatici). L’uomo appartiene alla seconda categoria; ciò nonostante l’o. riveste per la specie umana una grande ... ...
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Nadia Canu
Il sistema olfattivo è deputato alla percezione di sostanze chimiche volatili e dei gas presenti nell’aria (sostanze odoranti). La trasformazione dei segnali olfattivi in segnali elettrici (trasduzione) avviene a opera di neuroni olfattivi localizzati sulla membrana olfattiva.
I neuroni ... ...
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Laura Baroncelli
Maria Spolidoro
Il mondo che ci circonda è saturo di odori, la cui percezione è evocata dall’interazione tra piccole molecole volatili e i recettori dei neuroni sensoriali olfattivi. Da qui le informazioni vengono inviate a diverse regioni del sistema nervoso centrale, deputate ad ... ...
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Olfatto
Aldo Fasolo
L’importanza di percepire gli odori
Nel naso è posto un organo di senso di cui non si parla spesso: l’olfatto, sinonimo di odorato. Le sue cellule nervose segnalano al cervello la presenza nell’ambiente di molecole indicate come ‘odori’, che costituiscono segnali in grado di ... ...
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Luigi A. Cioffi
L'olfatto (latino olfactum, da olefacere, composto di olere, "avere odore", e facere, "fare") è la funzione sensoriale specifica per la percezione di stimoli chimici, cioè stimoli odoriferi (odoranti o odori) ai quali sono sensibili i recettori dell'olfatto. Tutti gli esseri viventi ... ...
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Giuseppe Luzi
(XXV, p. 264)
Indagini di vario ordine hanno consentito utili approfondimenti su differenti aspetti della funzione olfattoria, principalmente sui meccanismi della ricezione degli stimoli odorosi e sulla trasmissione degli impulsi che ne derivano ai vari livelli del sistema nervoso centrale. ... ...
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(lat. olfactus; fr. odorat; sp. olfación; ted. Geruchsinn; ingl. smelling)
Virgilio DUCCESCHI
Giovanni MINGAZZINI
Senso specifico per mezzo del quale conosciamo e controlliamo i caratteri chimici delle emanazioni gassose che impregnano l'aria, fra le quali hanno un'importanza predominante quelle ... ...
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riproduzione
Aldo Fasolo
Nuovi individui per continuare la specie
Una proprietà fondamentale dei viventi è la capacità di riprodursi, di generare nuovi individui con le caratteristiche della specie [...] svolge un ruolo determinante nell’organizzazione sociale di certe specie di Insetti, come le api, le vespe, le formiche. I maschi delle api da miele, o fuchi, vengono generati per partenogenesi, mentre le femmine, siano esse operaie sterili o femmine ...
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Osteoporosi
Gaetano Crepaldi
Sandro Giannini
L'osteoporosi è una malattia dello scheletro, caratterizzata da una riduzione della densità e da un'alterazione microarchitetturale del tessuto osseo, tali [...] si tende a ritenere che l'osteoporosi interessi solo il sesso femminile; la sua frequenza e rilevanza clinica nel maschio sono tutt'altro che trascurabili. È possibile distinguere una forma primitiva di osteoporosi, i cui meccanismi eziopatogenetici ...
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In fisiologia, il drizzarsi di un organo erettile. È generalmente determinata dall’afflusso di sangue o altri liquidi in particolari cavità degli organi, che così s’inturgidiscono (per es., pene dei Mammiferi, [...] compressione delle vene dorsali. Analogo comportamento si verifica negli organi erettili femminili (clitoride).
L’incapacita del maschio a ottenere e/o mantenere un e. adeguata per consentire un rapporto sessuale soddisfacente è definita disfunzione ...
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(o mesorene) Apparato escretore (detto anche rene primitivo o corpo di Wolff), che in tutti i Vertebrati, eccettuati i Missini, si forma dopo lo sviluppo del pronefro, caudalmente a questo e in rapporto [...] Anfibi, sdoppiandosi in due canali, forma un dotto escretore e il dotto di Müller, che, rudimentale nel maschio, si differenzia nella femmina in ovidutto. Negli Amnioti l’ovidutto si costituisce indipendentemente dal dotto del mesonefro. Mesonefroma ...
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La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. Il problema della generazione
Walter Bernardi
Il problema della generazione
Scienza e filosofia nella controversia sulla generazione animale
Il [...] dai rispettivi testicoli. Fino alla scoperta delle uova dei vivipari, infatti, si continuò a pensare che, per analogia con il maschio, le ovaie delle femmine non fossero altro che 'testicoli' con la funzione di secernere un liquido simile allo sperma ...
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infertilità L’incapacità di concepire dopo un anno di rapporti non protetti con frequenza adeguata; la lunghezza di tale periodo si fonda sull’osservazione che la maggior parte delle coppie fertili riesce [...] le cause dell’i. è stata evidenziata la presenza di fattori immunologici che possono essere individuati sia nel maschio sia nella femmina. Devono essere distinti vere reazioni autoimmunitarie nel sesso maschile e meccanismi di isoimmunizzazione in ...
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Mitologia
Presso gli antichi Greci, il tafano: un e., per volere di Era, punse Io mutata in vacca; Socrate, nell’Apologia di Platone, si paragona a un e. per Atene.
Già presso i Greci la parola indicava [...] e hanno una sola stagione riproduttiva all’anno e ciclo monoestrale. Le razze domestiche sono per lo più poliestre.
Nel maschio il ciclo è meno evidente, ma in taluni animali può dar luogo a fenomeni abbastanza cospicui, come la discesa periodica ...
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Recettori
RRagnar Granit
di Ragnar Granit
SOMMARIO: 1. Concetti generali: a) cenni storici; b) tipi di recettori; c) definizioni elementari; d) potenziale generatore; e) adattamento; f) altri modi di [...] è 10-11 μg di bombicolo per ml, una concentrazione incredibilmente piccola nell'aria che passa vicino alle antenne. Nel maschio di Bombyx l'elettroantennogramma in funzione della concentrazione di bombicolo segue la curva tracciata nella fig. 27. La ...
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BARZIZZA, Cristoforo
Paolo Sambin
Dal giurisperito Antonio (o Antoniolo detto Senino) il B. nacque a Bergamo, probabilmente nell'ultima decade del secolo XIV. Rimasto privo del padre in tenera età (tra [...] ricco fu, certamente, anche il Barzizza. Dal secondo matrimonio ebbe la figlia Paola, dal terzo i figli Giovanni Battista e Antonia: il maschio seguì le orme paterne diventando dottore in arti e medicina.
Dall'anno 1431, per lo meno, al 1444 il B. fu ...
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maschio
màschio (pop. tosc. màstio) agg. e s. m. [lat. mascŭlus, dim. di mas «maschio»]. – 1. a. agg. e s. m. Dal punto di vista biologico, negli organismi a sessi separati, l’individuo che elabora i gameti maschili destinati a fecondare i...
masca1
masca1 s. f. [voce genov. e napol., propr. «faccia, guancia», affine a maschera]. – Nella costruzione navale, denominazione ant. della parte prodiera dei fianchi delle navi (detta anche mascone).