poveraccio /pove'ratʃ:o/ s. m. [pegg. di povero] (f. -a; pl. f. -ce), fam. - [persona che si trova in tristi o cattive condizioni, anche come espressione di commiserazione: essere un p.; p., non gli è [...] rimasto più niente] ≈ disgraziato, miserabile, (fam.) poveretto, (fam.) povero diavolo (o Cristo), poveruomo, sventurato. ↑ (fam.) morto di fame, pezzente, spiantato, squattrinato, straccione. ↓ bisognoso, indigente. ↔ benestante, signore. ↑ ...
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fradicio /'fraditʃo/ [metatesi di fracido]. - ■ agg. (pl. f. -ce o -cie) 1. a. [non più commestibile: un uovo f.; pesce f.; mele f.] ≈ (fam.) andato a male, avariato, (fam.) cattivo, guasto, marcio, putrido. [...] tutto, totalmente. ↓ molto. ↔ niente affatto, per niente (o nulla). ↓ poco, scarsamente. b. [come rafforzativo di innamorato] ≈ cotto, pazzo. ■ s. m., solo al sing. 1. [parte guasta: levare il f. d'un frutto] ≈ marcio. 2. (estens.) [terreno bagnato ...
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freddo /'fred:o/ [lat. frīgĭdus, lat. tardo ✻frĭgĭdus, prob. per influenza di rĭgĭdus]. - ■ agg. 1. [che ha una temperatura bassa, caratterizzato da basse temperature e sim.: un corpo f.; un inverno particolarmente [...] ■ s. m. [condizione di ciò che è freddo e, anche, la sensazione che ne deriva: oggi fa f.; ripararsi dal f.; avere f.] ≈ (non prep.: fig., a freddo [senza preavviso, o in modo calcolato: l'ha colpito a f.] ≈ cinicamente, freddamente. □ doccia fredda ...
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dio s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l'art. è il, al plur. gli; al sing., la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico). - 1. (relig.) a. (solo [...] : mangiare da D.] ≈ (pop.) alla grande, (fam.) come Dio comanda; in nome (o per l'amor) di Dio ≈ per carità, per favore, per pietà; senza Dio [come s. m. e f. invar., persona priva di fede] ≈ agnostico, areligioso, ateo; senza timor di Dio [come ...
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fumo (ant. e pop. fummo) [lat. fūmus]. - ■ s. m. 1. [complesso dei prodotti gassosi e solidi di una combustione, che in forma di colonna o di nube si alza nell'aria] ● Espressioni (con uso fig.): andare [...] concretizzarsi, realizzarsi. □ mandare in fumo 1. [far fallire: mandare in f. un progetto] ≈ (fam.) mandare a carte quarantotto (o all'aria o a monte o a rotoli o a vuoto), vanificare. ↔ attuare, concretizzare, realizzare. 2. [consumare completamente ...
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fuoco /'fwɔko/ (ant., region. o pop., foco) s. m. [lat. fŏcus, propr. "focolare", e per metonimia, già nel lat. class., "fuoco, fiamma"] (pl. fuochi, ant. le fuòcora). - 1. [insieme degli effetti calorifici [...] fare fuoco → □. 5. (ott.) [punto dell'asse ottico di una lente o di uno specchio in cui vanno a convergere i raggi] ≈ focus. ● Espressioni: il fuoco: dare f. a un mucchio di cartacce] ≈ accendere (ø), ardere (ø), bruciare (ø), incendiare (ø). □ fare ...
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metà s. f. [lat. medīĕtas -atis, der. di medius "mezzo¹"]. - 1. a. [in funzione di agg., ciascuna delle due parti uguali in cui una cosa o quantità può essere divisa: m. (dello) stipendio] ≈ mezzo. b. [...] finito] ≈ interrompere, lasciare in sospeso, sospendere. ▲ Locuz. prep.: fig., a (o per) metà [per una parte imprecisata del totale: il lavoro è pronto solo a (o per) m.] ≈ fifty fifty, in parte, parzialmente. ↔ completamente, del tutto, interamente ...
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metafora /me'tafora/ s. f. [dal lat. metaphora, gr. metaphorá "trasferimento"]. - 1. (ling., crit.) [processo espressivo e figura retorica, per cui un vocabolo o una locuzione sono usati per indicare non [...] legatoda un rapporto di similitudine, per es. l'ondeggiare delle spighe o sete di giustizia] ≈ ⇑ traslato. 2. (estens.) [ogni fuor di metafora [con parole chiare: esprimersi fuor di m.] ≈ a chiare lettere, chiaramente, chiaro e tondo, esplicitamente ...
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Fabio Rossi
muovere. Finestra di approfondimento
Cambiamenti di posizione - Il sign. principale di m. è quello di «far cambiare posizione a qualcosa o qualcuno». Secondo il tipo di forza esercitato per [...] di rimuovere (M. Soldati). Sospingere e spingere indicano una forza esercitata per muovere in avanti qualcosa o qualcuno; il fare bruschi balzi»: gli sussultavano i muscoli della mandibola [F. Tozzi]), tremare («essere scosso da rapidi e piccoli ...
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odio /'ɔdjo/ s. m. [dal lat. odium]. - 1. [sentimento fortemente negativo nutrito verso qualcuno, per cui se ne desidera il male e persino la morte: nutrire, covare o. contro qualcuno; portare o. a qualcuno] [...] preferibilmente richiedono di specificare l’ogg. dell’odio, e così come il suo esatto contr., amore): l’o. è solitario; l’amore è simpatia e armonia (F. De Sanctis). Più spesso di molti suoi sinon., inoltre, odio ha come ogg. una persona (piuttosto ...
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FM
FM (o F.M.) 〈èffe-èmme〉 [ELT] Sigla (o abbrev.) dell'ingl. Frequency Modulation per indicare la modulazione di frequenza: v. modulazione di segnali: IV 83 c.
portatile
portàtile [agg., talora sostantivato m. o f. Der. di portare] [LSF] Che si può portare con sé e che può essere usato autonomamente in ogni luogo, in quanto, se occorrono per il suo funzionamento, dispone di proprie fonti di energia....