Particolare forma di energia (energia termica) che si trasmette, si trasferisce, si propaga da un punto a un altro di un corpo, da un corpo a un altro, da un sistema a un altro per il solo effetto di una [...] . è un moto di espansione, trattenuto e impedito, il quale opera per parti minime; per Cartesio (Principia philosophiae, 1644 il c. molecolare (o molare). Secondo la regoladi Neumann e Kopp il c. molecolare di un composto allo stato solido è la somma ...
Leggi Tutto
Forma di energia che passa da un sistema fisico a un altro, o da una parte all’altra internamente a uno stesso sistema, a causa di differenze di temperatura. L’unità pratica più comun. impiegata nella misura del c. negli esseri viventi è la chilocaloria (kcal), multiplo della caloria (1 kcal = 103 cal); ... ...
Leggi Tutto
Franco Foresta Martin
Una delle forme dell'energia
Il calore è una necessità primordiale della vita e sulla Terra tutti gli esseri viventi ne hanno bisogno. L'uomo ha imparato a sfruttarlo nel corso dei millenni come una forma di energia molto versatile, che si può trasformare in lavoro meccanico o ... ...
Leggi Tutto
Francesco Figura
Come calore viene definita l'energia che un corpo macroscopico o, più in generale, un sistema termodinamico cede o riceve a causa di una differenza di temperatura con altri corpi o sistemi tramite i processi di conduzione, convezione e irraggiamento. La fenomenologia del calore è governata ... ...
Leggi Tutto
calóre [Der. del lat. calor -oris, da calere "essere caldo"] [TRM] L'energia che un corpo macroscopico o, più in generale, un sistema termodinamico cede o riceve a causa di una differenza di temperatura con altri corpi o sistemi tramite i processi di conduzione, convezione e irraggiamento; quantità ... ...
Leggi Tutto
Temperatura e calore. - Il contatto con altri corpi, o la semplice presenza di questi, a distanza più o meno grande da noi, sogliono destare sulla nostra pelle delle sensazioni, che diciamo di caldo o di freddo e che hanno per causa, in quei corpi, certe condizioni particolari, che descriviamo con le ... ...
Leggi Tutto
Neuroscienze
Pietro Calissano
Jacopo Meldolesi
Flavia Valtorta
Francesco Clementi
Parte introduttiva
di Pietro Calissano
Per neuroscienze si intende quell'insieme di discipline che studiano come [...] Cartesio e ancora oggi sostenuta da tutti coloro che considerano il cervello dell'uomo come frutto di un salto evolutivo di gli oligodendrociti, sono competenti per il rilascio regolatodi fattori di crescita, citochine e altri segnali intracellulari. ...
Leggi Tutto
Etica
Carlo Augusto Viano
Il termine e le origini
'Etica' è parola di derivazione greca (da ἔθοϚ, che significa 'costume', 'carattere') equivalente al termine di derivazione latina 'morale' (da mores, [...] Discorso sul metodo (1637) Cartesio, dopo aver cercato la verità esercitando il dubbio su tutte le conoscenze ricevute, aveva trovato qualche difficoltà a ripetere la stessa operazione con le regoledi comportamento; e in attesa di trovare una morale ...
Leggi Tutto
Alberto Oliverio
Memoria
«Non recidere, forbice, quel volto, solo nella memoria che si sfolla, non far del grande suo viso in ascolto la mia nebbia di sempre» (Eugenio Montale, Le occasioni)
Le diverse [...] aree di moto, di senso, per il linguaggio e associative. Diregola, in ciascun emisfero le aree di moto human brain, New York, Grosset/Putman, 1994 (trad it. L’errore diCartesio. Emozione, ragione e cervello umano, Milano, Adelphi, 1995); M. Linton ...
Leggi Tutto
GUGLIELMINI, Domenico
Anna Rita Capoccia
Nacque a Bologna, da Giulio e da Gentile Neri, il 27 sett. 1655. A Bologna studiò matematica con G. Montanari e medicina con M. Malpighi: dal primo fu introdotto [...] si richiamò alla tradizione emiliana degli studi di idraulica, di idrometria e regolazione delle acque - rappresentata, tra gli di professore di matematica - fu il primo a spiegare, a Bologna, i principî della geometria analitica diCartesio ...
Leggi Tutto
Fisiognomia
Patrizia Magli
Fisiognomia o fisiognomonia (dal greco ϕυσιογνωμονία, tardo ϕυσιογνωμία, composto di ϕύσις, "natura", e tema di γιγνώσκω, "conoscere") è il nome della disciplina parascientifica [...] regola, legge. In questo caso, la fisiognomia sarebbe 'regoladi natura': "con certa regola, norma e ordine di natura si conosce da tal forma di superata dal trattato delle passioni diCartesio. Tuttavia, questa fantasmagoria scolastico-occultista ...
Leggi Tutto
sintesi In generale, composizione, integrazione di parti o elementi che ha per scopo o per risultato di formare un tutto unitario (in contrapposizione ad analisi).
Chimica
Il complesso di reazioni mediante [...] pratica non realizzabili, per es. a causa di problemi di stereoselettività. Un’altra regola è che prima si costruisce lo scheletro filosofia post-leibniziana (ma già chiaramente enunciata in Cartesio e G.W. Leibniz), un metodo sintetico o ...
Leggi Tutto
Termine generico con cui si indica qualsiasi porzione limitata di materia oppure la struttura fisica dell’uomo e degli animali oppure un insieme di cose o persone che formino un tutto omogeneo.
Anatomia
Il [...] attraverso un’intricata rete di nervi della lunghezza complessiva di migliaia di km regolando ogni funzione corporea strumento dell’anima.
Il dualismo c.-anima ritorna con Cartesio all’interno della contrapposizione più generale tra sostanza estesa, ...
Leggi Tutto
Coscienza
HHans Wagner
Donald O. Hebb
Carlo Loeb
di Hans Wagner, Donald O. Hebb, Carlo Loeb
COSCIENZA
Coscienza
di Hans Wagner
sommario: 1. Introduzione. 2. Le difficoltà specifiche della teoria della [...] al mmd, anche la coscienza (cogitatio=perceptio=conscientia in Cartesio; consciousness=perception of what passes in a man's forse fittizia, in quanto l'oscillazione dello stato di coscienza è la regola e il soggetto raggiunge spesso il ‛livello ...
Leggi Tutto
integrazióne s. f. [dal lat. integratio -onis, con influenza, nel sign. 3, dell’ingl. integration]. – 1. In senso generico, il fatto di integrare, di rendere intero, pieno, perfetto ciò che è incompleto o insufficiente a un determinato scopo,...
permanenza
permanènza s. f. [der. di permanere]. – 1. L’esser permanente, il persistere nel tempo (riferito a cose, è l’opposto di provvisorietà o temporaneità): la p. della febbre, della nuvolosità, ecc., il perdurare della febbre, della...