Nelle grandi occasioni di festa, il popolo d’Israele si riuniva nei luoghi sacri per ringraziare Dio e lo faceva rivolgendo al sommo Re degl’inni cantati, gli ψαλμοί (psalmòi, ‘salmi’), lodi ritmiche con [...] dissenso esplicito, delle decisioni del padre. In quanto al matrimonio greco, era inconcepibile che una giovane potesse fare una scelta nel segno dell’amore: il suo tutore, suo padre o, in mancanza di quello, un nonno o un tutore legale, le sceglieva ...
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Eros non cresceva bene. Difficile a concepirsi, eppure quello che nella fantasia comune è l’intoccabile dietto alato dell’amore, a quanto pare, aveva un difetto di sviluppo psicofisico. Afrodite, come [...] deorum, a cura di Ludovico Bourgcat, 1687, J. M. Stann, Francoforte, p. 206). InseparabiliEros, dunque, è, anzitutto, ontologia del bisogno, segno di ciò che, da sé, non ha sussistenza. Di conseguenza, quando si dice che amare vuol dire ‘provare un ...
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Comunità di Sant’EgidioFacciamo pace?! La voce dei bambini sulla guerraA cura di Stella CervogniPremessa di Edith BruckBrescia, Scholé, 2024 «Il re è nudo!», gridava un bambino al passaggio del sovrano [...] un mondo più giusto e pacifico, un’esortazione forte e determinata a porre fine ai conflitti. L’uso combinato dei due segni di punteggiatura rende il titolo intenso ed evocativo, trasmettendo sia la speranza che l’urgenza del messaggio di pace.Curato ...
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Le più belle poesie, le più giuste nella storia della letteratura di ogni tempo e Paese hanno come un vento dentro che le sommuove, sostiene, le libera e le trattiene. Barbara Carle ha scritto, nel suo [...] Duecento e del Trecento, ecc. Ho poi insegnato questi poeti per molti anni. E si sa che insegnare, oltre a lasciare il segno, è il modo migliore per imparare. Ma devo anche dire che l’altra grande attività che mi ha formato è la traduzione poetica ...
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Se proviamo a riesaminare la trasposizione cinematografica di alcune trame mitologiche e letterarie, ci tocca prendere atto di un evidente meccanismo di epurazione a scapito dei brutti. In Troy, film del [...] (Dedòkei de ho paradidoùs autòn sỳssemon autòis) / Dederat autem traditor eius signum eis / “Colui che lo tradiva aveva dato loro un segno” (Mc 14, 44) Ἀμὴν λέγω ὑμῖν ὅτι εἷς ἐξ ὑμῶν παραδώσει με (Amèn lègo hymìn hòti ex hymòn paradòsei me) / Amen ...
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Massimo PalermoTanto per cambiare. La coazione a variare nella storia dell’italianoBologna, il Mulino, 2025 Giorgio Petrocchi, nel presentare alcune tipologie di errori poligenetici all’interno della tradizione [...] 32.87 Laur reca una inaccettabile duplicazione, qual chi sè tu che sì rampogni altrui, con entrambi i pronomi interrogativi, segno che forse, già nel suo antigrafo, qual era sovrascritto a chi.Tale premessa valga a introdurre un esempio dell’acribia ...
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In questi tempi confusi e terribili, viene spesso da pensare – quando non si riesce nel dibattito pubblico a trovare una voce che possa comunicare in maniera chiara, ma soprattutto trasversale – alle grandi [...] di dubbio, come in tutte le menti che davvero ci hanno insegnato qualcosa:l’avverbio forse è un altro vistoso segno della tensione intellettuale, e cioè della forma non chiusa, immodificabile ma aperta e dubitativa del suo modo di raccontare, anzi ...
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Tra Sciascia e FavaQuando, nel 1969, Sciascia scrive il saggio intitolato Sicilia e sicilitudine, segna la fortuna di un vocabolo, appunto sicilitudine, destinato da lì in avanti ad indicare l’inesplicabile [...] intellettuale palazzolese crede nella possibilità di un radicale mutamento, come si può dedurre dal suo celebre articolo (Fava 1981) che segnò la definitiva rottura con gli editori del «Giornale del Sud», da lui diretto. La sua idea di sicilitudine è ...
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A che serve essere vivi, se non c'è il coraggio di lottare?(Giuseppe Fava, La Violenza, opera teatrale, 1969) Il Grottesco della condizione umana, la maniera buffa,con cui sono organizzati i rapporti umani:per [...] nella bocca. La cosa più impressionante era che, nonostante le cinque ferite, non aveva una goccia di sangue addosso: segno che lo avevano fatto spogliare, lo avevano ucciso, poi avevano aspettato con calma, lo avevano rivestito, portato sulla piazza ...
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Canto le ebbrezze dei bagni d’azzurro,e l’Ideale che annega nel fango…on irrider, fratello, al mio sussurro,se qualche volta piango: giacché più del mio pallido demone,odio il minio e la maschera al pensiero,giacché [...] il vero!Emilio Praga, Preludio, novembre 1864 Tra gli archivi dell’ellisse è raro trovare un prodotto culturale intitolato con un segno di punteggiatura: il più datato: il punto fermo. Se si tratta di un album, poi, parliamo di unicum per la musica ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...
segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione di un’altra cosa, più astratta, con...
segno (signo solo in Detto 90)
Domenico Consoli
Qualunque cosa sensibile che oltre a manifestare sé stessa manifesta anche un'altra cosa con la quale è in genere collegata mediante un rapporto di effetto a causa, o di antecedente a susseguente.
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