La scienza in Cina: dai Qin-Han ai Tang. Lo studio della lingua: l'unificazione della scrittura e i dizionari
Françoise Bottéro
Lo studio della lingua: l'unificazione della scrittura e i dizionari
Per [...] si può comprendere meglio la sua intenzione. Per esempio, sotto il radicale 'animale acquatico, pesce', sono stati inseriti per primi i segni che designano gli avannotti, definiti con 'uova di pesce', seguiti da una lunga lista di nomi di pesci, come ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] 1990, Che nn’è?). Nel basso Lazio, le difficoltà maggiori si riscontrano nella grafia della ➔ scevà, che a volte viene segnata con una e, come nell’Abruzzo contiguo, altre, ad es. nella zona di Formia e Gaeta, viene di fatto ignorata, ripristinando ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] i poeti siciliani, e con l’ascesa dei comuni toscani. È un’area culturale che include anche Bologna, ed è un segno dell’attrazione già esercitata dal toscano il fatto che Guinizelli lo abbia scelto (si può ammettere, però, che i canzonieri toscani ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] e dell’improvvisazione, fuori di ogni preoccupazione letteraria e normativa» e posto spesso e volentieri «sotto il segno dello sperimentalismo giocoso, del ludismo verbale e del plurilinguismo» (Folena 1983: 435, 442).
L’ultimo grande epistolario ...
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Si definiscono frasi infinitive quelle frasi (sia principali che subordinate) in cui il predicato è costituito da un verbo all’infinito. La frase infinitiva può comparire in varie costruzioni, e cioè: [...] (Federico De Roberto, I Vicerè, p. 712)
In generale, la proclisi pronominale al verbo reggente, come nell’es. (53), è segno che il verbo reggente e l’infinito formano un’unità predicativa. Questo processo interessa un numero limitato di verbi al di ...
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Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] alla letteratura orientalistica dal 1953 in «Rassegna italiana di politica e di cultura», p. 255), dall’ar. āyātu’llāh, propriamente «segno di Allāh», nome di una carica della setta sciita in Iran, hezbollah (dal 1976 in «Enchiridion Vaticanum» 23, p ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] (1978), La questione della lingua, nuova ed., Palermo, Palumbo (1a ed. 1960).
Waquet, Françoise (2004), Latino. L’impero di un segno (XVI-XX secolo), Milano, Feltrinelli (ed. orig. Le latin ou l’empire d’un signe. XVIe-XXe siècle, Paris, Michel, 1998 ...
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CECI, Luigi
Tullio De Mauro
Nacque ad Alatri (Frosinone) il 27 febbr. 1859 da Vincenzo e Maria Minocci.
Restò sempre molto legato alla sua terra: diventato accademico famoso, ad Alatri acquistò e restaurò [...] Gentile, e cancellati poi dagli ordinamenti più autenticamente fascisti del quadrumviro Cesare De Vecchi di Val Cismon.
Un altro segno della stima e dei reali rapporti del C. è la sua partecipazione, come unico italiano, alla fondazione della ...
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Il saggio programmaticamente intitolato Dialettologia toscana (Giacomelli 1975) inaugura una serie di ricerche che applicano i metodi della dialettologia allo studio delle parlate in un territorio generalmente [...] popolare, il toscano appare, soprattutto nella sua facies centrale, un italiano storpiato e parlato male, l’apostrofo è il segno che meglio si confà a rappresentare questa storpiatura (Nesi 1979-1980).
Per il fiorentino sono diverse le proposte per ...
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Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] (61), il secondo participio nominalizzato è modificato da un avverbio anziché da un aggettivo:
(61) ciascuna delle ragazze vedeva il segno di un rispetto che la induceva a credersi lei l’eletta, e la veramente amata (Pratolini 1988: 60).
In italiano ...
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ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre...
segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...