L’atto del prendere coscienza di una realtà che si considera esterna a noi.
Filosofia
Si possono distinguere due sensi con cui il termine p. è usato nella storia della filosofia. In un senso generale [...] . Una sintesi delle due posizioni fu tentata, sul finire del 19° sec., dallo strutturalismo di E.B. Titchener, secondo cui le sensazioni, sulla base dell’attenzione selettiva, sono raggruppate variamente e successivamente integrate da immagini; il ...
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Presa di coscienza da parte del soggetto di una realtà esterna o interna.
Neurofisiologia
La vista, l’udito, il dolore, l’olfatto, il gusto e la sensazione dei movimenti del corpo sono p. che prendono tutte origine dai sistemi sensoriali e a loro volta costituiscono il fondamento della nostra conoscenza ... ...
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Atto cognitivo mediato dai sensi con cui si avverte la realtà di un determinato oggetto, e che implica un processo di organizzazione e interpretazione. L’insieme dei processi organici e mentali coinvolti nell’attività percettiva può essere analizzato considerandone, di volta in volta, le componenti ... ...
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Atto del prendere coscienza di una realtà esterna o interna. Secondo Kurt Koffka, uno dei fondatori della scuola della Gestalt (alla quale si deve una svolta fondamentale in questo campo di ricerche), percepire significa sperimentare stimoli sensoriali (visivi, uditivi, tattili ecc), effettuare discriminazioni ... ...
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Marco Aversano
Come la nostra mente si fa un’idea del mondo esterno
L’uomo non è un osservatore oggettivo e neutrale che fotografa il mondo così com’è: al contrario, il cervello dell’uomo vede il mondo come desidera vederlo e arricchisce continuamente le percezioni di significati del tutto soggettivi. ... ...
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Luciano Mecacci
(XXVI, p. 715)
La p. costituisce il principale processo psicologico che presenti un interesse multidisciplinare, dalla filosofia alla psicologia, dalla neurofisiologia all'intelligenza artificiale e alla robotica. Questa posizione privilegiata è direttamente connessa al ruolo che la ... ...
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Renzo Canestrari
Antonio Godino
Il termine percezione indica l'atto del prendere coscienza di una realtà esterna o interna. Secondo K. Koffka, uno dei fondatori della scuola della Gestalt, alla quale si deve una svolta fondamentale in questo campo di ricerche, percepire significa sperimentare stimoli, ... ...
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percezióne [Der. del lat. perceptio -onis "l'atto del percepire", dal part. pass. perceptus di percipere:(→ percettibilità)] [FAF] Il prendere coscienza della realtà esterna mediante l'analisi intellettiva degli stimoli sensoriali (sensazioni) che essa produce. ◆ [FAF] P. immediata: concetto base del ... ...
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(gr. κατάληψις; lat. perceptio; ted. Wahrnehmung)
Antonio Aliotta
Questo termine è usato da alcuni filosofi in un significato molto largo: Cartesio, p. es., l'usa nel senso di atto conoscitivo (perceptio, sive operatio intellectus) e come modi diversi di percezione considera il sentire, l'immaginare ... ...
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Stato di coscienza in quanto sia avvertito come prodotto da uno stimolo esterno o interno al soggetto. filosofia L’interpretazione della natura della s. costituisce uno dei temi principali della teoria [...] uguali, ciò che di regola non si verifica. psicologia Alle origini della moderna psicologia sperimentale (W. Wundt, E.B. Titchener) s’intendeva con s. il costituente psichico elementare, e l’analisi introspettiva della s. costituiva il vero e proprio ...
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