Concezione filosofica che indica nell’utilità il criterio dell’azione morale. Sebbene motivi utilitaristici siano già presenti nella filosofia di C.-A. Helvétius, fondatore di tale concezione può essere [...] più grande felicità del maggior numero di persone. Ancora a Bentham si può far risalire un’esigenza tipica di tutti gli utilitaristi, quale quella di fare dell’etica una scienza esatta come la matematica: un rigoroso edonismo basato sul calcolo della ...
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Concezione filosofica che indica nell’utilità (➔ ) il criterio dell’azione morale e il fondamento dei valori; già presente nel mondo greco, si definì tuttavia nel 18° sec. e trovò in J. Bentham (➔) e poi in James Mill (➔) la sua sistemazione.
I principi dell’utilitarismo
A Bentham, considerato il ... ...
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Concezione filosofica che indica nell’utilità il criterio dell’azione morale. Sebbene motivi utilitaristici siano già presenti nel 18° sec. nella filosofia di C.-A. Helvétius, fondatore di tale concezione può essere considerato J. Bentham, al quale si deve la formulazione del principio fondamentale ... ...
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Dottrina etica che rinvia per la sua origine agli scritti di Bentham (➔) e che si affermò nella cultura filosofica britannica dell’Ottocento, grazie soprattutto alla formulazione che ne diede J.S. Mill (➔). Costituisce una delle principali espressioni dell’etica contemporanea. L’u. attribuisce un valore ... ...
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Paolo Casini
L’utile come principio sovrano
L’idea che il bene si identifichi con l’utile si trova già nella filosofia greca, in particolare nella dottrina epicurea; tuttavia l’utilitarismo come indirizzo di pensiero etico, politico ed economico nasce in Inghilterra tra il 18° e il 19° secolo. I suoi ... ...
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Carlo Augusto Viano
Le origini
John Stuart Mill diceva che "in uno dei romanzi di Galt, Gli annali della parrocchia, [...] il membro della Chiesa scozzese di cui il libro costituisce un'immaginaria autobiografia viene rappresentato nell'atto di ammonire i suoi parrocchiani a non abbandonare il Vangelo ... ...
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Delio CANTIMORI
. L'utilitarismo è la teoria che fonda la morale sull'utilità, identificando questa con quella, in quanto afferma che la vera utilità dell'individuo non può non accordarsi sempre con la utilità generale. L'utilitarismo pone come punto di partenza l'affermazione che è una condizione ... ...
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Filosofo (Blackwell 1919 - Ewelme, Gran Bretagna, 2002), prof. di filosofia (dal 1947) e poi di filosofia morale (1966-83) all'univ. di Oxford, dal 1983 docente all'univ. della Florida. Identificando i [...] etici con prescrizioni universalizzabili, indicò una terza via rispetto allo scetticismo morale degli emotivisti e all'ottimismo degli utilitaristi. Tra le sue opere: The language of morals (1952; trad. it. 1968); Freedom and reason (1963; trad. it ...
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Etica
Carlo Augusto Viano
sommario: 1. La crisi della morale. 2. La ricostruzione dell'etica. 3. Il linguaggio dell'etica. 4. La revisione dell'utilitarismo. 5. Dal mercato ai diritti. 6. La morale [...] utilitarianism, in Contemporary British philosophy. Fourth series (a cura di H. D. Lewis), London 1976, pp. 113-131 (tr. it. in: Utilitarismo e oltre, a cura di A. Sen e B. Williams, Milano 1984, pp. 31-49).
Hare, R. M., Moral thinking: its levels ...
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Mentre vi è un generale consenso sulla valutazione morale di specifici comportamenti verso gli esseri umani, almeno nelle questioni essenziali (uccidere o provocare un danno fisico oppure esercitare una [...] di status morale non aggiunge quindi nulla di sostanziale alla discussione etica, a meno che non si abbia una posizione utilitari sta e a patto di voler escludere l'aggregazione interpersonale (Regan e Singer, 1989).
Questa è la ragione per cui ...
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Filosofia e società
Carlo Augusto Viano
I termini del problema
Se si considera la filosofia come una forma di sapere, simile alla matematica o alle scienze della natura, il rapporto con la società potrebbe [...] della filosofia in questi movimenti non era sempre la stessa e non era sempre ben definita: più vaga per gli utilitaristi, che collocavano al primo posto la 'scienza della società', più netta per i positivisti che, anch'essi, pretendevano di ...
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La fine della vita
Maurice A.M. De Wachter
(Consultant in Bioethics, Waterloo, Belgio)
Affrontare l'inevitabilità della morte, termine ultimo della vita, rappresenta da sempre una sfida per l'uomo. L'uomo [...] un valore maggiore di qualunque altro fenomeno biologico, e l'essere persona assume valore attraverso l'esperienza. Secondo gli utilitaristi, per esempio, gli esseri umani esistono solo fmché sia presente in essi la coscienza. Per costoro sono dotate ...
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giustizia
Stefano De Luca
Una componente indispensabile per qualsiasi forma di vita associata
Nessuna società, per quanto piccola, può sussistere senza un insieme di norme che regoli i rapporti tra [...] reso inutile la giustizia, sostituendola con virtù assai più nobili e con benedizioni più preziose". I filosofi utilitaristi hanno in genere sostenuto che la giustizia coincide con quell'ordinamento che garantisce la massima felicità possibile per ...
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Problemi bioetici e alternative etiche
Carlo Augusto Viano
(Dipartimento di Discipline Filosofiche, Università degli Studi di Torino, Torino, Italia)
La bioetica è il tentativo di elaborare indirizzi [...] però fatto della vita un bene in sé, un dono divino, da accettare quale che sia il suo contenuto. Invece l'utilitarismo ha respinto l'idea che le sofferenze abbiano un significato in se stesse: il singolo è completamente padrone della propria vita ...
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utilitario
utilitàrio agg. e s. m. [der. di utilità]. – 1. agg. Che mira in modo esclusivo o prioritario all’utilità, a un utile o vantaggio: concezioni u., principî u. (v. utilitarismo); un’etica, una morale utilitaria. In partic., automobile...