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se stesso / se stesso [prontuario]

di Patrizia Petricola - Enciclopedia dell'Italiano (2011)
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sé stesso / se stesso [prontuario]

Patrizia Petricola

Il pronome personale sé, riflessivo di terza persona singolare e plurale (➔ riflessivi, pronomi), è uno dei ➔ monosillabi tonici che richiedono obbligatoriamente l’➔accento grafico (► accento grafico). Esso serve a facilitare la distinzione di questo elemento dal se congiunzione e da se pronome atono corrispondente a si nelle combinazioni con altri pronomi atoni (se lo / se la / se li / se le / se ne).

Secondo le convenzioni ortografiche tradizionali, tuttavia, sé dovrebbe perdere l’accento quando è seguito da medesimo e stesso, perché tale posizione è considerata di per sé sufficiente a disambiguare la natura grammaticale del sé. L’accento sarebbe dunque inutile e ridondante, e inoltre improprio perché sé viene a trovarsi in protonia sintattica.

Tale norma, però, resterebbe isolata nel sistema grafematico italiano (➔ ortografia), dato che altri monosillabi con accento non lo perdono dinanzi a stesso e medesimo: ho bevuto il tè stesso che hai preso tu, mettilo lì stesso. Inoltre, questa norma è spesso disattesa, perché molti scriventi tendono a uniformare la grafia di sé sulla forma accentata, che è quella più diffusa in quanto le occorrenze di sé isolato sono statisticamente più frequenti di quelle di sé in combinazione con medesimo o stesso.

Pertanto oggi le grammatiche meno conservative e i dizionari danno come accettabili e corrette anche le grafie sé stesso e sé medesimo, che in alcuni casi sono proprio quelle consigliate (per questo motivo, nelle norme grafiche di questa Enciclopedia, la grafia usata è sempre sé stesso).

Vedi anche
pronome Parte variabile del discorso che la tradizione grammaticale classica interpretava e definiva come la categoria che ha la funzione di sostituire il nome, ma che in effetti assolve la più vasta funzione d’indicare, senza nominarli, esseri e cose, precisandone la quantità e la qualità, e a volte i rapporti ... plurale In linguistica e grammatica, un aspetto della categoria grammaticale del numero che, contrapposto al singolare (e, dove esiste, al duale, triale e quattrale), indica che le persone o le cose sono più di una (e rispettivamente più di due, tre, quattro). Mentre nelle lingue indoeuropee il p. è distinto ... congiunzione In grammatica, parte invariabile del discorso che congiunge fra loro due elementi simili di una proposizione, oppure due membri di un periodo. Le c. si distinguono, per la forma, in semplici (e, né, o…) e composte (eppure, sebbene); a queste si aggiungono le locuzioni congiuntive (appena che, anche ... accento Linguistica L’a. è il rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto ad altre della stessa parola (a. di parola), della stessa frase (a. di frase o sintattico) o dello stesso verso (a. ritmico). L’a indica i due modi con cui ...
Categorie
  • GRAMMATICA in Lingua
Vocabolario
prontüàrio
prontuario prontüàrio s. m. [uso fig. del lat. tardo promptuarium «credenza, dispensa, magazzino», dall’agg. promptuarius «in cui conservare qualcosa», der. di promptus: v. pronto]. – 1. Libretto o manuale in cui sono esposte brevemente...
sé
se sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...
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