• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

stupefare

di Alessandro Niccoli - Enciclopedia Dantesca (1970)
  • Condividi

stupefare III plur. imperf. ind. stupefaciensi]

Alessandro Niccoli

Usato anche come intransitivo pronominale, vale " esser preso da stupore " (v.), cioè, secondo la definizione dantesca (cfr. Cv IV XXV 5), dal senso di stordimento provocato in noi da un fatto mirabile per la sua novità, il suo carattere eccezionale e l'ignoranza delle sue cause.

Pur nel numero limitato delle occorrenze, è pertanto una delle parole chiave del Paradiso, in quanto contribuisce a dare il senso di un mondo che soverchia l'esperienza umana: Pd XV 33 Così quel lume: ond'io m'attesi a lui; / poscia rivolsi a la mia donna il viso, / e quinci e quindi stupefatto fui; XXVI 80 quasi stupefatto domandai / d'un quarto lume ch'io vidi tra noi; XXXI 35 Se i barbari... / veggendo Roma e l'ardüa sua opra, / stupefaciensi... / ïo, che al divino da l'umano / ...era venuto, / di che stupor dovea esser compiuto!

Osserva con finezza L. Venturi (Le similitudini dantesche illustrate e confrontate, Firenze 1874, § 298): " il nostro poeta... chiamò stupido [cfr. Pg XXVI 67] il montanaro, perché tale e' diviene per povertà di cultura e inerzia d'intelletto; chiama stupefatti i Barbari, perché la stupefazione esprime impressione più prolungata dello stupore; e dice sé compiuto di stupore, cioè di quello che è proprio soltanto dell'ammirazione intelligente ".

Vocabolario
stupefare
stupefare v. tr. [dal lat. stupefacĕre, comp. del tema di stupēre «stupire» e facĕre «fare»] (coniug. come fare). – Far stupire, riempire di stupore, di attonita meraviglia: prima i circustanti turbò con paura e appresso li stupefece con...
stupefazióne
stupefazione stupefazióne s. f. [dal lat. tardo stupefactio -onis, der. di stupefacĕre «stupefare»]. – 1. non com. L’atto, l’effetto dello stupefare; la condizione di chi è stupefatto: pur gli rimase nel cerebro una s. la quale non solamente...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali