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vaccinazione

di Franco Celada - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
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vaccinazione

Franco Celada

La ‘memoria’ che ci difende dalle infezioni

Un vaccino è una sostanza che viene introdotta nel corpo per prevenire un’infezione da parte di batteri o virus. L’iniezione del vaccino induce una risposta immunitaria specifica e una memoria immunologica contro il probabile aggressore. Dopo la vaccinazione, il virus, quando arriva, viene debellato rapidamente

Uno strano nome

Vaccino significa letteralmente «della vacca». Inizialmente, infatti, questo termine era stato adottato per distinguere un tipo di virus – il vaiolo vaccino– che infetta le mucche da un virus simile che infetta l’uomo – il vaiolo umano. Il vaiolo umano provoca una malattia gravissima: nei tempi antichi la maggior parte della popolazione prima o poi veniva in contatto con il vaiolo, e un terzo degli infettati moriva; gli altri guarivano, ma per tutta la vita portavano sul corpo – specialmente sul volto – le cicatrici delle pustole, le lesioni cutanee tipiche della malattia. Una cosa, però, era certa: se una persona prendeva il vaiolo e non moriva, non si sarebbe ammalata di vaiolo per tutto il resto della vita.

La stessa osservazione è stata tramandata fin dai tempi antichi anche per altre malattie infettive.

Anche noi sappiamo, in base all’esperienza, che se prendiamo il morbillo o la varicella diventiamo immuni (inattaccabili) da questa malattia per tutta la vita. Oggi sappiamo come funziona questa protezione: durante l’infezione il virus (cioè l’antigene) ha provocato una prima risposta immunitaria (immunitario, sistema) con una memoria costituita da un gran numero di linfociti pronti a rispondere efficacemente alla prossima infezione.

La scoperta di Edward Jenner

In molti avevano tentato di indurre l’immunità contro il terribile vaiolo iniettando in persone sane materiale proveniente dalle pustole di un malato. Questa operazione – che si chiama variolizzazione – era però molto pericolosa: poteva infatti funzionare, ma molti degli iniettati morivano.

L’inglese Edward Jenner, un medico di campagna, nel 1780 si accorse che se invece di iniettare il vaiolo umano si iniettava quello vaccino si otteneva ugualmente l’immunità contro il vaiolo umano. Egli scoprì quella che oggi è chiamata crossreattività, cioè la capacità del sistema immunitario di difendere l’organismo anche dall’attacco di antigeni simili a quello usato per generare la memoria immunitaria.

I vaccini attenuati

Il metodo della vaccinazione ha dimostrato di funzionare anche per altre infezioni. Le principali applicazioni sono tutte contro malattie molto gravi. I più grandi successi sono stati quelli contro la difterite, la poliomelite, il tetano, il tifo. Non tutti questi vaccini utilizzano sostanze (antigeni) crossreagenti. Molti usano gli antigeni stessi della malattia resi innocui mediante trattamenti fisici – per esempio il calore – o chimici. Lo scienziato che ha inventato questo tipo di vaccinazione è stato il francese Louis Pasteur, il quale riuscì a vincere la rabbia iniettando tessuto nervoso di coniglio infetto che era stato essiccato ai raggi solari per settimane. In queste condizioni il virus della rabbia non è più capace di provocare la malattia ma può ancora stimolare le difese immunitarie e generare memoria immunitaria.

I vaccini vivi

La poliomielite era una malattia tremenda del midollo spinale, che colpiva bambini e giovani e provocava spesso la morte o la paralisi. La causa era un virus: nel 1955 Jonas Edward Salk riuscì a preparare un vaccino efficace; poco più tardi, e sempre negli Stati Uniti, Albert Bruce Sabin coltivò un virus attenuato – cioè un mutante che non distrugge le cellule nervose –, ma ancora vivo, che permetteva una protezione più completa. Questo perché i migliori vaccini sono quelli che sono più simili all’aggressore e un mutante vivo è più simile al virus che un vaccino ucciso.

Il problema dell’AIDS

Non sempre si riesce a ottenere il vaccino per combattere una malattia. Un esempio è fornito dall’AIDS, malattia mortale causata da un virus che attacca direttamente il sistema immunitario. È a partire dagli anni Ottanta del 20° secolo che gli immunologi lavorano a un vaccino contro l’AIDS, ma il successo è ancora lontano. La principale difficoltà dipende dal fatto che questo virus durante l’infezione continua a mutare – cioè a modificare i suoi antigeni – e riesce così a sfuggire alle risposte del sistema immunitario.

Vedi anche
Edward Jenner Jenner ‹ǧènë›, Edward. - Medico (Berkeley, Gloucestershire, 1749 - ivi 1823). Ha il merito di aver propugnato e attuato per primo la vaccinazione antivaiolosa. Ad essa Jenner, Edward giunse in base all'osservazione che le persone guarite di vaiolo bovino, o vaccino (malattia benigna nell'uomo), non ammalavano ... tetano Malattia tossinfettiva dell’uomo e di alcuni animali causata dalla contaminazione di ferite da parte del Clostridium tetani e caratterizzata da ipertono locale o generale della muscolatura striata e da spasmi e convulsioni dolorose. ● Il Clostridium tetani è un bacillo anaerobio e sporigeno, le cui spore, ... vaccino Preparazione rivolta a indurre la produzione di anticorpi protettivi da parte dell’organismo, conferendo una resistenza specifica nei confronti di una determinata malattia infettiva (virale, batterica, protozoaria). In origine, il termine designava il vaiolo dei bovini (o vaiolo vaccino) e il pus ricavato ... vaiolo medicina Malattia infettiva acuta, contagiosa ed epidemica, di natura virale, caratterizzata da un tipico esantema vescicolopustoloso. Può colpire, oltre l’uomo, diversi animali, nei quali, a seconda della specie, riveste carattere ora minaccioso, ora mite. Il vaiolo umano e quello animale sono provocati ...
Indice
  • 1 Uno strano nome
  • 2 La scoperta di Edward Jenner
  • 3 I vaccini attenuati
  • 4 I vaccini vivi
  • 5 Il problema dell’AIDS
Categorie
  • FARMACOLOGIA E TERAPIA in Medicina
Altri risultati per vaccinazione
  • vaccinazione
    Dizionario di Medicina (2010)
    Inoculazione, a scopo profilattico, di un qualsiasi vaccino (➔). Il principio dell’azione della v. risiede in meccanismi fisiologici che sfruttano principalmente il concetto di memoria immunologica (➔ immunità). Si distinguono v. preventive o profilattiche, volte a prevenire le malattie infettive e ...
  • vaccinazione
    Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)
    Somministrazione di un vaccino sia a scopo profilattico sia a scopo terapeutico. In passato, si designava con questo termine l’inoculazione nell’uomo di materiale prelevato da pustole del vaiolo dei bovini, secondo i dettami di Edward Jenner. Nel 1880, Louis Pasteur dimostrò che con l’introduzione di ...
  • VACCINAZIONE
    Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)
    (XXXIV, p. 873) Vittorio PUNTONI Nell'ultimo decennio le vaccinazioni profilattiche hanno segnato un notevole incremento sia dal punto di vista tecnico sia da quello regolamentare. Mentre in passato la sola vaccinazione obbligatoria era quella jenneriana, contro il vaiuolo, attualmente in molti paesi ...
  • VACCINAZIONE
    Enciclopedia Italiana (1937)
    (dal lat. vaccinus; fr. e ingl. vaccination; sp. vacunación; ted. Impfung) Nino BABONI Donato OTTOLENGHI * Con questo termine s'indicano i procedimenti atti a immunizzare attivamente gli organismi animali contro le varie malattie infettive, per mezzo dei vaccini. Essi sono costituiti da emulsioni ...
Vocabolario
vaccinazione eterologa
vaccinazione eterologa loc. s.le. f. Nel linguaggio giornalistico, la somministrazione di farmaci diversi per le dosi vaccinali seguenti alla prima. | Anche solo eterologa, con uso sost. ♦ "I dati sulla sperimentazione animale mostrano...
vaccinazione
vaccinazione vaccinazióne s. f. [der. di vaccinare]. – Termine indicante in passato l’inoculazione nell’uomo di materiale prelevato dalle pustole del vaiolo dei bovini; attualmente l’introduzione in un organismo animale di colture attenuate...
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