ne varietur
‹ne vari̯ètur›. – Frase latina («non si modifichi») usata, di solito, con funzione attributiva (edizione ne varietur) per significare che il testo di un’edizione è definitivo e che nessuna [...] estens., di testi o formulazioni che s’intendono definitivi, non più modificabili. In partic., nel linguaggio diplomatico, la frase esprime il divieto di portare alcun mutamento a un determinato documento internazionale, il cui testo, anche se non ...
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trarre
(ant. tràere e tràggere) v. tr. [lat. trahĕre] (io traggo, tu trai [ant. traggi], egli trae [ant. tragge], noi traiamo [ant. traggiamo], voi traéte, essi tràggono; pres. cong. tragga, ... traiamo [...] un trar di schioppo, per indicare approssimativamente una determinata distanza (più spesso oggi a un tiro d’arco, di schioppo); e nella frase il dado è tratto, che traduce il lat. alea iacta est (v.). 5. Nel linguaggio giur., comm. e banc., t. una ...
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enigmistico
enigmìstico (o enimmìstico) agg. [der. di enigma] (pl. m. -ci). – Che concerne gli enigmi, l’enigmistica: giornali e.; la pagina e.; società enigmistica. Giochi e., giochi di prontezza mentale, [...] proposti e risolti per svago e passatempo, in cui si deve indovinare una parola, una frase o un concetto, basandosi sulle indicazioni e allusioni contenute in un testo in prosa o in versi (per es., enigmi, indovinelli, polisensi, sciarade, parole ...
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meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, [...] che meno; non mi sono mai abbassato davanti a lui, e ora m. che mai. Valore più o meno chiaramente negativo ha, per es., nelle frasi quando m. ci si pensa, quando m. te l’aspetti, quando uno m. lo vorrebbe, e sim., che equivalgono a «quando non ci si ...
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dormire
v. intr. [lat. dŏrmire] (io dòrmo, ecc.; aus. avere). – 1. Riposarsi col sonno, essere in stato di sonno: d. su un buon letto, sul divano, sulla poltrona; d. disteso, sul fianco, supino, bocconi; [...] (ma, soprattutto quando si tratti di persone di sesso diverso, l’espressione è spesso eufemistica, così come d. insieme). In qualche frase, per lo più formata con la prep. da e l’infinito, indica la stanza, il letto dove qualcuno possa riposarsi: dar ...
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l, L
(èlle) s. f. o m. – Undicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola (L) deriva, come per il lambda greco (Λ), da una modificazione di quella che aveva nell’alfabeto fenicio, mentre [...] vocali, es. figlio, io gli dissi) e nel grado medio (dopo consonante, es. fargli, non gli fare, e in principio di frase fonetica); nella scrittura dei primi secoli, la grafia lgl, che s’alternava con gl (per es. figlio, figlo, filglio, filglo), dava ...
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si
sì avv. [lat. sīc; nel sign. 2 come forma abbreviata della locuz. affermativa sic est «così è»] (radd. sint.). – 1. Forma ant. e letter. equivalente a così: a. Con sign. modale, «in questo modo, in [...] sì o di sì con il capo, muovendo la testa dall’alto in basso; dimmi di sì, devi dirmi di sì; o in frasi asseverative che non costituiscono risposta: pare proprio di sì; speriamo di sì. In esplicita contrapp. a no: dimmi, rispondimi sì o no; possono ...
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operatore
operatóre s. m. [dal lat. tardo operator -oris]. – 1. (f. -trice) a. Chi opera, chi compie determinate azioni o operazioni, per lo più abitualmente. Raro in usi generici: o. del male; o. di [...] , ecc.). 5. In linguistica, è detto operatore un elemento linguistico privo di significato che serve a costruire una frase (per es., la cong. che nella frase temo che venga). 6. In genetica, tratto di DNA che fa parte di un operone e condiziona la ...
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sic
avv., lat. – Particella affermativa che significa «così» (v. anche sì) e si suole scrivere tra parentesi (spesso con punto esclamativo) di seguito alla trascrizione di una parola errata o incomprensibile, [...] di una frase inconsueta o apparentemente assurda, per dare conferma al lettore che la parola, o la frase, va letta proprio così, che non si tratta di una svista o di un errore di chi trascrive. ...
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locuzione
locuzióne s. f. [dal lat. locutio -onis, der. di locutus, part. pass. di loqui «parlare»]. – 1. ant. o raro. L’atto, e anche il modo, o la facoltà, di parlare; elocuzione. 2. a. In linguistica, [...] .); esclamative (mamma mia!). b. letter. Modo di dire, espressione caratteristica (di un autore o di un particolare linguaggio), frase idiomatica: spesso le voci e locuzioni, le metafore e i traslati sono prosaici (Carducci); era buon parlatore e gli ...
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Espressione linguistica significativa.
Informatica
Ciascuna delle istruzioni di un programma applicativo formulato con un linguaggio simbolico evoluto (detta più comunemente, con termine ingl., statement).
Musica
Parte del discorso musicale...
In linguistica, frase inserita in un’altra con la funzione di sintagma nominale soggetto o complemento. Per es., in «è meglio partire subito» e «desidero partire subito», la c. «partire subito» funge nel primo caso da sintagma nominale soggetto,...