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videoarte

di Antonella Sbrilli - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
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videoarte

Antonella Sbrilli

L’arte con le nuove tecnologie

La videoarte, sorta a partire dagli anni Cinquanta del Novecento, usa il video, inteso come come ripresa televisiva, filmata e da ultimo digitale, come strumento creativo. L’obiettivo che si propone non è solo quello di raccontare storie o registrare la realtà, ma anche di indagare tutte le potenzialità espressive dei nuovi mezzi

Una nuova tecnica artistica

L’arte da sempre utilizza strumenti: pennelli, scalpelli, tinture, lastre di rame. Non c’è da stupirsi, dunque, che con l’evoluzione delle tecnologie gli artisti si approprino di nuovi mezzi per sperimentare le loro possibilità creative. È accaduto nell’Ottocento con la fotografia e nel secolo successivo con la ripresa filmata. Questo processo continua con il computer, con le reti di computer e perfino con i telefoni mobili.

Sin dall’apparire del cinema, per esempio, alcuni artisti hanno mostrato interesse a lavorare sulla pellicola, a produrre film astratti, a sperimentare forme di utilizzazione diverse da quella popolare e commerciale delle grandi case produttrici cinematografiche.

Gli artisti e il televisore

Anche con la televisione è accaduto qualcosa di simile: nel 1954 l’artista Lucio Fontana propose agli artisti di appropriarsi del nuovo mezzo per trasmettere i loro interventi creativi. Sono suggestivi gli esperimenti del coreano Nam June Paik, il quale distorce il segnale televisivo mediante una calamita, in modo da produrre sullo schermo immagini e suoni modificati, che risultano del tutto inaspettati.

Il tedesco Wolf Vostell inserisce televisori accesi con immagini deformate in ambienti degradati e spesso distrugge i monitor durante azioni (performance) che costituiscono esse stesse l’opera d’arte.

Fabrizio Plessi da decenni inventa ambientazioni in cui molti schermi sono collegati in modo da costituire strutture architettoniche.

Registrare l’arte

A partire dagli anni Sessanta del Novecento molti artisti si sono espressi attraverso performance, delle quali, senza una registrazione, non sarebbe rimasta alcuna traccia; in tal modo il video si è dimostrato uno strumento necessario per testimoniare l’arte contemporanea. Oltre a documentare un certo avvenimento artistico che si svolge nel tempo, il video viene usato per riprendere le reazioni del pubblico, che possono essere trasmesse a loro volta a circuito chiuso, inserendo così anche gli spettatori nell’opera.

Alcuni artisti, come il gruppo italiano Studio azzurro, usano molti schermi allineati in cui l’immagine (per esempio quella di un nuotatore) sembra passare da uno all’altro. Si tratta di opere sorprendenti, in cui lo spettatore è colpito non solo dall’uso inaspettato di un mezzo quotidiano come il televisore, ma anche dalla novità dell’immagine che si produce.

Riflettere sul linguaggio del video

Immagini proiettate su schermi trasparenti, su vapori, su bolle di sapone; immagini che scorrono su schermi incastrati per terra o chiusi dentro scatole; immagini proiettate a velocità alterate, per calamitare l’attenzione dello spettatore su particolari che sfuggono; immagini che scorrono al contrario, o che sono ritardate rispetto al suono che le accompagna. Le opere della videoarte utilizzano in modo originale il linguaggio proprio della televisione, del cinema, della ripresa, della proiezione, della sincronizzazione con il sonoro e spesso lo mescolano con altri linguaggi, come la pittura o l’architettura.

Producono così un effetto di straniamento, a volte piacevole altre volte negativo, ma che spesso porta con sé la possibilità di un punto di vista nuovo sul mondo.

L’arte, il computer, il web

Con l’arrivo delle immagini digitali (numeriche) gestite dai computer, le possibilità dell’arte si sono ancora modificate. Immagini sintetiche e spazi virtuali sono le frontiere della computer art, l’arte che usa come strumenti e supporti i programmi (software) e che consente un’interazione fra le opere e gli utenti, che possono modificarle nel loro corso.

La rete Internet con il World wide web si presta poi anche alla sperimentazione di opere collettive, che crescono con l’apporto di ciascun utente connesso.

Anche i brevi video di argomento musicale, i cosiddetti videoclip, pieni di invenzioni ritmiche e di racconto, possono rappresentare una espressione dell’arte contemporanea, quando sono realizzati da artisti multimediali come Laurie Anderson o Peter Gabriel.

Vedi anche
Nam June Paik Paik ‹pek›, Nam June. - Musicista e videoartista coreano (Seul 1932 - Miami 2006). Formatosi nell'ambiente d'avanguardia del Gruppo Fluxus, Paik, Nam June è diventato uno dei principali esponenti della video art. Spirito creativo, ha proseguito il proprio lavoro ricercando sempre nuovi mezzi espressivi ... Wolf Vostell Vostell ‹fostèl›, Wolf. - Pittore, scultore e videoartista tedesco (Leverkusen 1932 - Berlino 1998). V- fu tra i maggiori protagonisti del movimento Fluxus. Uno spirito ribelle e un forte impegno traspaiono dalla sua opera, che affronta i temi dominanti della società contemporanea, dal consumismo ai ... Fabrizio Plèssi Plèssi, Fabrizio. - Videoartista italiano (n. Reggio nell'Emilia 1940). Tra i maggiori esponenti della video art. Insistentemente legate al tema dell'acqua, le sue videoinstallazioni e videosculture combinano monitor con strutture di legno, ferro, pietra, oggetti o materiali diversi, dando luogo a soluzioni ... arte In senso lato, ogni capacità di agire o di produrre, basata su un particolare complesso di regole e di esperienze conoscitive e tecniche, quindi anche l’insieme delle regole e dei procedimenti per svolgere un’attività umana in vista di determinati risultati.  ● Il concetto di arte come tèchne, complesso ...
Indice
  • 1 Una nuova tecnica artistica
  • 2 Gli artisti e il televisore
  • 3 Registrare l’arte
  • 4 Riflettere sul linguaggio del video
  • 5 L’arte, il computer, il web
Categorie
  • INFORMATICA APPLICATA in Informatica
  • NUOVE FORME DI ARTE in Arti visive
Tag
  • FABRIZIO PLESSI
  • LAURIE ANDERSON
  • WORLD WIDE WEB
  • STUDIO AZZURRO
  • NAM JUNE PAIK
Altri risultati per videoarte
  • VIDEOARTE
    Enciclopedia Italiana - IX Appendice (2015)
    Sandra Lischi – Origini e sviluppi della videoarte. Le trasformazioni dei primi anni Duemila. Bibliografia Origini e sviluppi della videoarte. – La v. è nata come uso creativo dell’oggetto televisore, ‘deviato’ dall’uso domestico verso una collocazione artistica (Wolf Vostell, Nam June Paik) fra la ...
  • videoarte
    Enciclopedia on line
    Procedimenti e prodotti artistici che hanno come mezzo espressivo processi e apparecchiature televisive. La v. può avvalersi di trasmissioni dirette, di registrazioni, con manipolazione o meno dell’immagine, coordinata o integrata da suoni, assemblaggi e installazioni di monitor e oggetti eterogenei, ...
Vocabolario
video art
video art 〈vìdiou àat〉 locuz. ingl. (propr. «arte video»), usata in ital. come s. f. – Tecnica e corrente artistica contemporanea, pittorica e grafica, sviluppatasi intorno agli anni ’70 del Novecento, che utilizza semplici apparecchiature...
web-cafe
web-cafe web-café (Web Café), s. m. inv. Caffetteria, bar o luogo di ristorazione nel quale i clienti possono collegarsi ai siti web di Internet. ◆ [tit.] E l’Ateneo va al Borghetto / Flaminio, aule per Architettura e un web-café (Repubblica,...
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